Traduzione1
dell’8 marzo 1907 (Stato 11 marzo 2020)2
In nome di Dio onnipotente!
1 Il Vallese è una repubblica democratica, sovrana nei limiti della Costituzione federale1 e incorporata come Cantone nella Confederazione Svizzera.
2 La sovranità risiede nel Popolo. È esercitata direttamente dagli aventi diritto di voto e indirettamente dalle autorità costituite.
1 La libertà di coscienza, la libertà di credo e il libero esercizio del culto sono garantiti.
2 Le comunità religiose definiscono la loro dottrina e organizzano il loro culto in completa indipendenza. Si organizzano e si amministrano autonomamente, nei limiti del diritto pubblico.
3 Lo statuto di persona giuridica di diritto pubblico è riconosciuto alla Chiesa cattolica romana e alla Chiesa evangelica riformata. Le altre confessioni sottostanno alle norme del diritto privato; la legge può conferire loro uno statuto di diritto pubblico per tener conto dell’importanza che rivestono sul piano cantonale.
4 Per quanto le parrocchie della Chiesa cattolica romana e quelle della Chiesa evangelica riformata non vi possano sovvenire da sé, le spese di culto delle Chiese locali sono a carico dei Comuni politici, fatte salve le libertà di coscienza e di credo. Il Cantone può accordare sussidi alle Chiese riconosciute quali enti di diritto pubblico.2
5 La legge disciplina l’applicazione delle presenti disposizioni.
1 Accettato nella votazione popolare del 17 mar. 1974, in vigore simultaneamente al cpv. 4 dal 1° ago. 1993. Garanzia dell’AF del 12 dic. 1974 (FF 1974 II 1486 art. 1 n. 5 953).
2 Accettato nella votazione popolare del 10 giu. 1990, in vigore il 1° ago. 1993. Garanzia dell’AF del 3 ott. 1991 (FF 1991 IV 186 art. 1 n. 7 II 1333).
1 Tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge.
2 Non vi sono, in Vallese, privilegi di luogo, di nascita, di persone o di famiglie.
1 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
1 La libertà individuale e l’inviolabilità del domicilio sono garantite.
2 Nessuno può essere perseguito o arrestato e nessuna perquisizione domiciliare può essere eseguita se non nei casi previsti dalla legge e nelle forme da essa prescritte.
3 Lo Stato è tenuto a indennizzare adeguatamente ogni persona vittima di un errore giudiziario o di un arresto illegale. La legge disciplina l’applicazione di questo principio.
Nessuno può essere distolto dal suo giudice naturale.
1 La proprietà è inviolabile.
2 Deroghe a questo principio sono ammesse soltanto per ragioni di utilità pubblica, verso giusta indennità e nelle forme previste dalla legge.
3 Per ragioni di utilità pubblica, la legge può nondimeno prevedere casi di espropriazione, senza indennità, di terreni patriziali e comunali.
Nessun fondo può essere gravato da canoni perpetui non riscattabili.
La libertà di manifestare la propria opinione verbalmente o per scritto, nonché la libertà della stampa sono garantite. La legge ne reprime gli abusi.
Il diritto di petizione è garantito. La legge ne disciplina l’esercizio.
1 La libertà di domicilio, la libertà di associazione e di riunione, il libero esercizio delle professioni liberali e la libertà di commercio e d’industria sono garantiti.
2 L’esercizio di questi diritti è disciplinato dalla legge.
1 Ogni cittadino è tenuto a prestare servizio militare.
2 L’applicazione di questo principio è disciplinata dalla legislazione federale e cantonale.
1 La lingua francese e la lingua tedesca sono dichiarate lingue nazionali.
2 La parità di trattamento tra le due lingue dev’essere osservata nella legislazione e nell’amministrazione.
1 L’istruzione pubblica e l’istruzione primaria privata sono poste sotto la direzione e l’alta vigilanza dello Stato.
2 L’istruzione primaria è obbligatoria; nelle scuole pubbliche è gratuita.
3 La libertà d’insegnamento è garantita, fatte salve le disposizioni di legge concernenti la scuola primaria.
1 Lo Stato deve fornire alla famiglia, comunità di base della società, la protezione e il sostegno di cui abbisogna affinché ciascuno dei suoi membri possa svilupparsi pienamente.
2 Esso esamina la legislazione quanto ai suoi effetti sulle condizioni di vita della famiglia e l’adatta in conseguenza.
1 Accettato nella votazione popolare del 13 giu. 1999, in vigore dal 1° gen. 2001. Garanzia dell’AF del 14 giu. 2000 (FF 2000 3232 art. 1 n. 7 990).
Lo Stato emana prescrizioni concernenti la protezione dei lavoratori e prescrizioni volte ad assicurare la libertà del lavoro.
Lo Stato promuove e sovvenziona, nei limiti delle sue risorse finanziarie:
1 Lo Stato organizza e sovvenziona l’assicurazione del bestiame.
2 Esso può istituire altre assicurazioni, in particolare l’assicurazione obbligatoria mobiliare e immobiliare contro gli incendi.
1 Lo Stato favorisce lo sviluppo della rete stradale e degli altri mezzi di comunicazione.
2 Esso contribuisce con sussidi all’arginatura del Rodano, nonché all’arginatura e alla correzione di fiumi e torrenti.
Lo Stato fonda o sostiene mediante sussidi istituti di educazione per l’infanzia sfortunata e altri enti assistenziali.
1 Lo Stato favorisce e sovvenziona l’insediamento di ospedali, cliniche e infermerie distrettuali o circondariali.
2 Esso può anche creare un istituto cantonale di tal genere.
La partecipazione finanziaria dello Stato nei casi previsti negli articoli 15, 16, 17, 18 e 19 è disciplinata da leggi speciali.
1 Lo Stato, i Comuni e le associazioni intercomunali di diritto pubblico provviste di personalità giuridica rispondono verso i terzi degli atti dei loro agenti.
2 L’agente risponde del danno diretto o indiretto che, nell’esercizio delle sue funzioni, causa intenzionalmente o per negligenza grave all’ente pubblico da cui dipende.
3 La legge disciplina l’applicazione di tali principi.
1 Accettato nella votazione popolare del 26 set. 1976, in vigore il 1° gen. 1977. Garanzia dell’AF del 23 giu. 1977 (FF 1977 II 915 art. 1 n. 5 224).
Il funzionario o impiegato pubblico può essere destituito o revocato soltanto dopo essere stato sentito o formalmente invitato ad esprimere le sue ragioni e soltanto su decisione motivata dell’autorità che l’ha nominato.
Lo Stato sopperisce alle proprie spese con:
Le imposte dello Stato e dei Comuni sono stabilite dalla legge. Essa sancisce il principio della progressione e l’esenzione al di sotto di un dato minimo vitale.
1 Accettato nella votazione popolare del 26 dic. 1920, in vigore il 7 gen. 1921 (T. XXVII 119; Bulletin Officiel du Canton du Valais, BO, 1921 10). Garanzia dell’AF del 17 feb. 1921 (RO 37 142; FF 1921 I 143 ediz. franc.).
1 Il bilancio di previsione dello Stato deve presentare un’eccedenza di proventi e un’eccedenza di finanziamento che assicurino investimenti e partecipazioni agli investimenti di terzi necessari allo sviluppo armonioso del Cantone e permettano di garantire l’ammortamento di un eventuale disavanzo di bilancio, nonché un ammortamento del debito.
2 Se il consuntivo si scosta dal bilancio di previsione e presenta un’eccedenza di oneri o un’insufficienza di finanziamento, l’ammortamento di tali disavanzi dev’essere previsto nel bilancio di previsione del secondo esercizio successivo.
3 Prima della presentazione del progetto di bilancio di previsione, il Consiglio di Stato propone al Gran Consiglio le modifiche delle disposizioni di legge necessarie al rispetto di questo principio ed esulanti dalla sua competenza.
4 Tali modifiche sono decise mediante decreto del Gran Consiglio nella stessa sessione in cui è approvato il bilancio di previsione.
5 La legislazione disciplina l’applicazione dei principi posti nel presente articolo. Essa può prevedere eccezioni in funzione della congiuntura economica o in caso di catastrofi naturali o di altri eventi straordinari.
1 Accettato nella votazione popolare del 22 set. 2002, in vigore dal 1° gen. 2005. Garanzia dell’AF del 24 set. 2003 (FF 2003 5989 art. 1 n. 4 2908).
1 Il Cantone si suddivide in Distretti.
2 I Distretti sono composti di Comuni.
3 Sentiti gli interessati, il Gran Consiglio può modificare con una legge il numero e il perimetro dei Distretti e con un decreto il numero e il perimetro dei Comuni.
4 Ne designa parimenti i capoluoghi.
1 Sion è la capitale del Cantone e la sede del Gran Consiglio, del Consiglio di Stato e del Tribunale cantonale.
2 Queste autorità possono tuttavia riunirsi altrove qualora circostanze gravi lo esigano.
3 Il decreto del 1° dicembre 1882 determina le prestazioni della capitale.
4 Qualora si proceda alla creazione di istituti cantonali, si deve tener conto delle diverse parti del Cantone.
5 Il Comune che divenga sede di un istituto cantonale può essere tenuto a fornire prestazioni.
1 Sono Vallesani:
1 Accettato nella votazione popolare dell’11 mar. 2007, in vigore dal 1° gen. 2008. Garanzia dell’AF del 6 mar. 2008 (FF 2008 2171 art. 1 n. 10, 2007 6913).
2 Abrogati nella votazione popolare dell’11 mar. 2007, con effetto dal 1° gen. 2008. Garanzia dell’AF del 6 mar. 2008 (FF 2008 2171 art. 1 n. 10, 2007 6913).
Qualsiasi cittadino del Cantone può acquistare la cittadinanza in altri Comuni politici, alle condizioni stabilite dalla legge.
1 Accettato nella votazione popolare dell’11 mar. 2007, in vigore dal 1° gen. 2008. Garanzia dell’AF del 6 mar. 2008 (FF 2008 2171 art. 1 n. 10, 2007 6913).
1 Oltre alle competenze in materia di elezioni, votazioni e referendum obbligatorio in materia costituzionale, i cittadini dispongono dei diritti d’iniziativa e di referendum facoltativo.
2 La legge disciplina l’esercizio di tali diritti, nonché le procedure di consultazione e d’informazione dei cittadini.
1 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
1 3000 cittadini attivi possono chiedere entro 90 giorni dalla pubblicazione ufficiale che siano sottoposti al voto del Popolo:
2 Il referendum può anche essere chiesto dalla maggioranza del Gran Consiglio.
3 Non sottostanno al voto del Popolo:
4 Il Gran Consiglio costata la nullità delle domande di referendum che non adempiano le condizioni poste dalla Costituzione e dalla legge.
1 Le leggi, i trattati intercantonali e internazionali, le convenzioni o decisioni sottostanti a referendum non possono essere messi in vigore prima della scadenza del termine di referendum, né, se del caso, prima del voto del Popolo.
2 I decreti sono messi immediatamente in vigore. Sono sottoposti al voto del Popolo nell’anno successivo a richiesta di 3000 cittadini attivi o della maggioranza del Gran Consiglio. Se non vengono ratificati, decadono e non possono essere rinnovati.
1 4000 cittadini attivi possono chiedere l’elaborazione, l’emanazione, la modifica o l’abrogazione di una legge, di un decreto o di qualsivoglia decisione sottostante a referendum, eccezion fatta per le leggi, i decreti e le decisioni votati dal Popolo da meno di quattro anni, le decisioni già eseguite e i decreti di validità inferiore a un anno.
2 Salvo nei casi di cui agli articoli 34 capoverso 2 e 35 capoverso 1, ogni iniziativa popolare dev’essere sottoposta al voto del Popolo nei tre anni dopo il deposito. Questo termine può essere prorogato di un anno al massimo per decisione del Gran Consiglio.
3 Il Gran Consiglio costata la nullità dell’iniziativa che:
4 Se una domanda d’iniziativa implica nuove spese o la soppressione di introiti con conseguente minaccia per l’equilibrio finanziario, il Gran Consiglio deve completare l’iniziativa proponendo nuove risorse, la riduzione di compiti statali o altre misure di risparmio.
1 L’iniziativa può rivestire la forma di progetto elaborato, eccetto che concerna una decisione.
2 Se il Gran Consiglio aderisce all’iniziativa, la votazione popolare è indetta soltanto a richiesta di 3000 cittadini attivi o della maggioranza del Gran Consiglio.
3 Se non aderisce all’iniziativa, il Gran Consiglio la sottopone immutata al voto del Popolo, ma può raccomandarne il rifiuto o anche contrapporle un controprogetto.
4 Se il Gran Consiglio ha elaborato un controprogetto, i cittadini sono invitati a rispondere, sulla stessa scheda, alle tre seguenti domande:
1 L’iniziativa che rivesta la forma di proposta generica è attuata dal Gran Consiglio, che decide se le disposizioni che adotta o modifica figureranno nella Costituzione oppure in un atto legislativo o amministrativo; l’iniziativa concretata in un atto legislativo o amministrativo è sottoposta al voto del Popolo soltanto a richiesta di 3000 cittadini attivi o della maggioranza del Gran Consiglio.
2 Se non approva l’iniziativa, il Gran Consiglio la sottopone immutata al voto del Popolo, con il proprio preavviso.
3 Se è respinta dal Popolo, l’iniziativa è tolta dal ruolo.
4 Se l’iniziativa è accettata dal Popolo, il Gran Consiglio è tenuto a darle seguito senza indugio.
5 Nel redigere le disposizioni chieste dall’iniziativa generica, il Gran Consiglio è tenuto a rispettare le intenzioni degli autori.
I poteri pubblici sono:
1 Il Gran Consiglio esercita il potere legislativo, fatti salvi i diritti del Popolo.
2 Esso fruisce di ogni altra competenza attribuitagli dalla Costituzione o dalla legge.
1 Il Gran Consiglio elabora le disposizioni costituzionali, le leggi e i decreti, fermi restando gli articoli 31–35 e 100–106.
2 Esso approva i trattati internazionali e intercantonali e le convenzioni, fatte salve le competenze del Popolo e del Consiglio di Stato.
3 Esercita i diritti riservati ai Cantoni dagli articoli 86, 89, 89bis e 93 della Costituzione federale1 e risponde alle procedure di consultazione della Confederazione in materia d’impianti nucleari.
1 Il Gran Consiglio pronuncia sulla validità delle elezioni dei suoi membri.
2 Esso elegge il Tribunale cantonale, il presidente e il vicepresidente del medesimo, nonché i membri dell’ufficio del Ministero pubblico.1
1 Accettato nella votazione popolare del 25 set. 2017, in vigore dal 1° feb. 2018. Garanzia dell’AF del 5 dic. 2017 (FF 2018 35 art. 3, 2017 4997).
1 Il Gran Consiglio esercita l’alta vigilanza sulla gestione del Consiglio di Stato, degli enti e istituti autonomi di diritto pubblico, delle autorità giudiziarie, nonché sui rappresentanti dello Stato nelle società in cui il Cantone detenga una partecipazione preponderante. Esamina la gestione e delibera in merito alla sua approvazione.
2 Il Gran Consiglio può in ogni tempo chiedere al potere esecutivo di rendergli conto di un atto della sua amministrazione.
3 La legge può affidare certi compiti dello Stato a enti o istituti autonomi di diritto pubblico.
Il Gran Consiglio ha segnatamente le seguenti attribuzioni:
1 Il Gran Consiglio emana le norme di diritto sotto forma di legge, che per principio è messa in vigore per una durata di validità illimitata. Può tuttavia prevedere che la legge sia messa in vigore per un tempo limitato.
2 Esso emana, sotto forma di legge d’applicazione, le disposizioni assolutamente necessarie per assicurare l’esecuzione del diritto di rango superiore.
3 Quando le circostanze lo esigano, può tuttavia prendere disposizioni urgenti mediante decreto, per un tempo limitato (art. 32 cpv. 2).
4 Il Gran Consiglio tratta tutti gli altri affari sotto forma di decisione.
1 La legge determina le grandi linee dell’organizzazione del Gran Consiglio, nonché i suoi rapporti con il Consiglio di Stato e con le autorità giudiziarie. Per il resto, il Gran Consiglio si organizza da sé.
2 La legge disciplina la partecipazione dei membri del Consiglio di Stato alle sedute del Gran Consiglio e delle commissioni parlamentari.
1 Il Gran Consiglio si riunisce di diritto:
2 Il Gran Consiglio si riunisce in sessioni straordinarie:
1 Accettato nella votazione popolare del 19 mag. 2019, in vigore dal 1° nov. 2020. Garanzia dell’AF dell’11 mar. 2020 (FF 2020 4199 art. 4 137).
2 Accettato nella votazione popolare del 24 set. 2000, in vigore dal 1° mag. 2002. Garanzia dell’AF dell’11 dic. 2001 (FF 2001 5802 art. 1 n. 7 4365).
1 Il Gran Consiglio elegge per un anno il proprio presidente e due vicepresidenti.
2 Esso dispone di un servizio parlamentare indipendente.
1 Accettato nella votazione popolare del 24 set. 2000, in vigore dal 1° mag. 2002. Garanzia dell’AF dell’11 dic. 2001 (FF 2001 5802 art. 1 n. 7 4365).
1 Il Gran Consiglio designa commissioni, permanenti o non permanenti, incaricate di preparare le deliberazioni. Questa competenza può essere delegata all’Ufficio.
2 I deputati possono organizzarsi in gruppi politici di almeno cinque membri.
3 Per principio, i gruppi politici devono essere equamente rappresentati nelle commissioni.
1 Il Gran Consiglio può deliberare soltanto se è presente la maggioranza assoluta dei suoi membri.
2 Esso prende le sue decisioni a maggioranza assoluta.
1 Le sedute del Gran Consiglio sono pubbliche.
2 Il Gran Consiglio può tuttavia decidere le porte chiuse se le circostanze lo esigano.
1 I disegni di legge e di decreto sono oggetto di duplice lettura.
2 Le decisioni sono oggetto di una sola lettura.
3 Il Gran Consiglio può in tutti i casi decidere di procedere a una sola lettura o a una lettura supplementare.
1 Accettato nella votazione popolare del 24 set. 2000, in vigore dal 1° mag. 2002. Garanzia dell’AF dell’11 dic. 2001 (FF 2001 5802 art. 1 n. 7 4365).
1 I deputati esercitano liberamente il loro mandato.
2 Essi non possono essere perseguiti penalmente, senza l’autorizzazione del Gran Consiglio, per quanto da loro dichiarato nel plenum o in una commissione parlamentare.
3 Salvo in caso di flagrante reato, non possono essere arrestati durante le sessioni senza l’autorizzazione del Gran Consiglio.
1 I diritti d’iniziativa, di mozione, di postulato, d’interpellanza, di risoluzione e di interrogazione scritta spettano ad ogni membro del Gran Consiglio.
2 La legge definisce tali diritti e ne disciplina l’esercizio.
1 Il potere esecutivo e amministrativo è affidato al Consiglio di Stato, composto di cinque membri.
2 Un membro è scelto fra gli aventi diritto di voto degli attuali Distretti di Conches, Briga, Viège, Rarogne e Loèche; un secondo membro fra gli aventi diritto di voto dei Distretti di Sierre, Sion, Hérens e Conthey e un terzo fra gli aventi diritto di voto dei Distretti di Martigny, Entremont, St—Maurice e Monthey.
3 Gli altri due consiglieri di Stato sono scelti nel corpo elettorale dell’intero Cantone. Tuttavia, in Consiglio di Stato non vi può essere più di un consigliere eletto fra gli aventi diritto di voto di uno stesso Distretto.
4 I membri del Consiglio di Stato sono eletti direttamente dal Popolo lo stesso giorno i cui sono eletti i deputati al Gran Consiglio ed entrano in funzione il 1° maggio successivo. L’elezione si svolge secondo il sistema maggioritario. Il Consiglio di Stato si costituisce ogni anno da sé; il presidente uscente non è immediatamente rieleggibile.
5 I seggi divenuti vacanti in Consiglio di Stato sono riassegnati entro 60 giorni, eccetto che il rinnovo integrale si svolga nei quattro mesi successivi.
6 L’elezione dei membri del Consiglio di Stato si svolge a scrutinio di lista. Se non danno un esito definitivo il giorno fissato per le elezioni, le operazioni di voto sono riprese la terza domenica successiva.2In tal caso, il risultato del primo turno e l’avviso del secondo sono pubblicati immediatamente.3
7 Si procede al secondo turno se al primo turno non è stata conseguita la maggioranza assoluta dei suffragi per tutti i seggi da assegnare. Al secondo turno risultano eletti i candidati che raccolgono il maggior numero di suffragi, anche se non ottengono la maggioranza assoluta. Tuttavia, se, al secondo turno, il numero di seggi da assegnare corrisponde a quello dei candidati proposti, questi sono proclamati eletti senza scrutinio. L’elezione tacita si applica anche al primo turno delle elezioni suppletive qualora vi sia un solo candidato e un solo seggio da assegnare.4
8 Se il numero dei candidati che hanno ottenuto la maggioranza assoluta supera quello dei seggi da assegnare, risultano eletti i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di suffragi.
9 Nel caso in cui due o più candidati dello stesso Distretto ottengano la maggioranza assoluta, l’unico eletto risulta quello che ha raccolto il maggior numero di suffragi.
10 In caso di parità di suffragi, decide la sorte.
1 Accettato nella votazione popolare del 26 dic. 1920, in vigore il 7 gen. 1921 (T. XXVII 119; BO 1921 10). Garanzia dell’AF del 17 feb. 1921 (RO 37 142; FF 1921 I 143 ediz. franc.).
2 Secondo periodo accettato nella votazione popolare del 19 mag. 2019, in vigore dal 1° nov. 2020. Garanzia dell’AF dell’11 mar. 2020 (FF 2020 4199 art. 4 137).
3 Accettato nella votazione popolare del 21 gen. 1996, in vigore dal 1° feb. 1997. Garanzia dell’AF del 5 giu. 1997 (FF 1997 III 811 art. 1 n. 5 I 1268).
4 Accettato nella votazione popolare del 21 gen. 1996, in vigore dal 1° feb. 1997. Garanzia dell’AF del 5 giu. 1997 (FF 1997 III 811 art. 1 n. 5 I 1268).
1 Il Consiglio di Stato esercita il potere esecutivo e amministrativo e fruisce di qualsivoglia competenza attribuitagli dalla Costituzione o dalla legge.
2 Esso agisce come autorità collegiale.
3 Gli affari importanti permangono sempre di sua competenza.
4 Il Consiglio di Stato ripartisce gli affari tra i dipartimenti, il cui numero e le cui attribuzioni sono stabiliti in un’ordinanza approvata dal Gran Consiglio.
5 Per il resto, il Consiglio di Stato si organizza da sé.
Nei suoi rapporti con il Gran Consiglio, il Consiglio di Stato ha segnatamente le seguenti attribuzioni:
Il Consiglio di Stato esercita segnatamente le seguenti competenze amministrative:
1 Il Consiglio di Stato assicura l’ordine pubblico e dispone a tal fine delle forze di polizia e militari del Cantone.
2 Esso esercita i poteri straordinari in caso di pericolo grave e imminente, avvisando immediatamente il Gran Consiglio dei provvedimenti presi.
1 Il Consiglio di Stato emana sotto forma di regolamento le disposizioni necessarie all’applicazione delle leggi e dei decreti cantonali.
2 La legge può delegare al Consiglio di Stato la competenza di emanare ordinanze determinandone lo scopo e i principi informatori. La delega deve concernere un settore determinato. Le ordinanze possono essere subordinate all’approvazione del Gran Consiglio.
3 Il Consiglio di Stato sbriga gli altri affari sotto forma di decreto o di decisione.
1 Il Consiglio di Stato promulga le norme di diritto, le mette in vigore, eccetto che il Gran Consiglio vi provveda da sé, e ne assicura l’applicazione.
2 Per quanto concerne le disposizioni costituzionali direttamente applicabili, le mette immediatamente in vigore approvate che siano dall’Assemblea federale.
1 Il Governo ha, in ogni Distretto, un prefetto e un viceprefetto, che fungono da suoi rappresentanti.
2 Le attribuzioni del prefetto sono determinate dalla legge.
1 Il potere giudiziario è indipendente.
1 Abrogati nella votazione popolare del 24 ott. 1993, con effetto dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
Il Tribunale cantonale presenta annualmente al Gran Consiglio, per il tramite del Consiglio di Stato, un rapporto su tutti i settori dell’amministrazione giudiziaria.
1 In ogni Comune o Circolo vi è un giudice e un giudice sostituto;
in ogni circondario, un tribunale civile, correzionale e criminale;
e per il Cantone, un Tribunale cantonale.
2 I membri del Tribunale cantonale devono conoscere le due lingue nazionali.
1 Il numero dei circondari, la composizione e la competenza dei tribunali, la nomina e il modo di retribuzione dei giudici, nonché l’incompatibilità tra funzioni giudiziarie e altre funzioni sono determinati dalla legge.
2 Non vi possono essere più di quattro tribunali circondariali.
3 I giudici di circolo o comunali e i loro sostituti sono nominati dagli aventi diritto di voto del Circolo o del Comune.
4 Per la formazione dei Circoli, si tiene conto della popolazione dei Comuni e della loro situazione topografica.
5 La votazione si svolge in ogni Comune.
In via legislativa possono essere istituiti un tribunale di commercio e uno o più tribunali di probiviri.
1 Vi è un Tribunale del contenzioso amministrativo e una Corte incaricata di risolvere i conflitti di competenza tra potere amministrativo e potere giudiziario.
2 Questa Corte e questo Tribunale sono organizzati da leggi speciali.
1 Il Consiglio della magistratura è un’autorità indipendente di vigilanza sul potere giudiziario.
2 Esso esercita le funzioni di vigilanza amministrativa e disciplinare sulle autorità giudiziarie cantonali e i magistrati del Ministero pubblico. È fatta salva l’esclusiva competenza del Gran Consiglio di destituire i magistrati che ha eletto, per motivi gravi.
3 Sottostà all’alta vigilanza del Gran Consiglio.
4 Il Gran Consiglio nomina i membri del Consiglio della magistratura non designati per legge.
5 La legge determina inoltre:
1 Accettato nella votazione popolare del 25 set. 2017, in vigore dal 1° feb. 2018. Garanzia dell’AF del 5 dic. 2017 (FF 2018 35 art. 3, 2017 4997).
1 In ogni Distretto vi è un Consiglio distrettuale nominato per un quadriennio.
2 Il Municipio dei singoli Comuni nomina i propri delegati al Consiglio distrettuale, in ragione di un delegato ogni 300 abitanti.
3 Il resto 151 conta come un intero.
4 Ogni Comune ha un delegato, indipendentemente dal numero dei suoi abitanti.
5 Il Consiglio distrettuale è presieduto dal prefetto del Distretto o dal suo vice.
1 Il Consiglio distrettuale liquida i conti del Distretto e, fatto salvo il ricorso al Consiglio di Stato, ripartisce tra i Comuni gli oneri che gravano sul Distretto.
2 Esso prende atto annualmente del rendiconto dell’amministrazione finanziaria dello Stato.
3 Rappresenta il Distretto e provvede specialmente allo sviluppo economico e allo smercio dei prodotti agricoli locali.
La legge determina l’organizzazione e le altre attribuzioni del Consiglio distrettuale.
I Comuni sono autonomi nei limiti fissati dalla Costituzione e dalle leggi. Sono competenti a svolgere i compiti locali e quelli che sono in grado di assumere da soli o associandosi con altri Comuni.
1 I Comuni fruiscono della loro autonomia nel rispetto del bene comune e dell’interesse degli altri enti di diritto pubblico.
2 Essi adempiono i propri compiti e quelli assegnati loro dalla legge.
3 Utilizzano giudiziosamente e amministrano con cura il patrimonio comunale.
1 I Comuni possono associarsi per adempiere assieme certi compiti di pubblica utilità e possono costituire a tal fine associazioni di diritto pubblico provviste di personalità giuridica o collaborare in qualsiasi altro modo. La legge stabilisce i principi della collaborazione, della costituzione e del funzionamento delle associazioni intercomunali.
2 Alle condizioni precisate dalla legge, il Consiglio di Stato può obbligare i Comuni a collaborare o ad associarsi.
1 In ogni Comune vi sono:
2 L’Assemblea elegge, fra i membri dell’Esecutivo, un presidente e un vicepresidente.
3 Per il resto, la legge fissa i principi dell’organizzazione dei Comuni.
1 Nei Comuni con più di 700 abitanti, l’Assemblea può eleggere un Consiglio comunale. La legge ne determina l’organizzazione e le competenze.
2 I cittadini hanno un diritto di referendum facoltativo contro le decisioni prese dal Consiglio comunale in luogo dell’Assemblea. La legge disciplina l’esercizio di questo diritto.
3 Le presenti disposizioni non sono applicabili al Comune patriziale.
1 I Comuni hanno facoltà di introdurre il diritto d’iniziativa. Nei Comuni che prevedono questo diritto, i cittadini possono indirizzare all’Esecutivo iniziative generiche vertenti sull’emanazione o sulla modifica di regolamenti di competenza dell’Assemblea.
2 La legge disciplina le modalità d’introduzione e di esercizio di tale diritto.
1 I Comuni sottostanno alla vigilanza del Consiglio di Stato, nei limiti fissati dall’articolo 69. La legge determina la natura di tale vigilanza, segnatamente in materia di gestione. Per quanto la Costituzione e le leggi non prevedano espressamente il contrario, il potere d’esame del Consiglio di Stato si restringe alla legalità.
2 I regolamenti elaborati dai Comuni devono essere omologati dal Consiglio di Stato.
3 La legge può prevedere che importanti progetti dei Comuni siano sottoposti per omologazione o approvazione al Consiglio di Stato.1
4 La legge determina le modalità dell’omologazione.
1 Accettato nella votazione popolare del 26 set. 2004, in vigore dal 1° feb. 2006. Garanzia dell’AF del 6 ott. 2005 (FF 2005 5337 art. 1 n. 6 2579).
Sono considerati Comuni:
1 Abrogato nella votazione popolare del 10 giu. 1990, con effetto dal 1° ago. 1993. Garanzia dell’AF del 3 ott. 1991 (FF 1991 IV 186 art. 1 n. 7 II 1333).
1 Il Comune politico è composto delle persone che risiedono sul territorio comunale.
2 Fatto salvo l’articolo 26, il territorio dei Comuni politici è garantito.
1 L’Assemblea comunale è composta dei cittadini aventi diritto di voto nel Comune.
2 Essa elegge il Municipio, composto di tre a quindici membri, il sindaco e il vicesindaco, nonché, se del caso, il Consiglio comunale.
3 Nei Comuni in cui non vi è un Consiglio comunale, l’Assemblea comunale delibera segnatamente in materia di:
4 Negli altri Comuni, il Consiglio comunale sostituisce l’Assemblea comunale, di cui ha almeno le stesse competenze, salvo in materia elettorale.
5 Nei due casi, la legge determina le altre competenze e disciplina l’esercizio di questi diritti.
1 Accettato nella votazione popolare del 26 set. 2004, in vigore dal 1° feb. 2006. Garanzia dell’AF del 6 ott. 2005 (FF 2005 5337 art. 1 n. 6 2579).
1 Il Municipio ha le seguenti attribuzioni:
2 Nei Comuni in cui non vi è un Consiglio patriziale, il Municipio ne adempie le funzioni.
1 Accettato nella votazione popolare del 26 set. 2004, in vigore dal 1° feb. 2006. Garanzia dell’AF del 6 ott. 2005 (FF 2005 5337 art. 1 n. 6 2579).
Il Comune patriziale è un ente di diritto pubblico incaricato di svolgere i compiti d’interesse pubblico attribuitigli dalla legge.
1 L’Assemblea patriziale è composta dei patrizi domiciliati sul territorio del Comune patriziale. La legge può estendere l’esercizio di certi diritti ai patrizi domiciliati nel Cantone.
2 Sul piano patriziale, l’Assemblea patriziale ha le stesse competenze dell’Assemblea comunale. Decide inoltre dell’ammissione di nuovi patrizi.
1 L’Assemblea patriziale ha il diritto di chiedere l’istituzione di un Consiglio patriziale separato. La domanda dev’essere presentata alla fine di un periodo amministrativo, secondo le prescrizioni della legge.
2 Il Consiglio patriziale si compone di tre membri al minimo e di nove al massimo.
1 Il Gran Consiglio si compone di 130 deputati e di altrettanti supplenti ripartiti fra i Distretti ed eletti direttamente dal Popolo.
2 Il Distretto di Rarogne, composto di due Semidistretti dotati ciascuno di propri organi e competenze, forma due circondari elettorali.
3 Il modo di ripartizione dei seggi fra i Distretti e i Semidistretti è il seguente:
Il numero totale dei residenti svizzeri è diviso per 130. Il quoziente così ottenuto è arrotondato al numero intero immediatamente superiore, che costituisce il quoziente elettorale. Ogni Distretto o Semidistretto ottiene tanti deputati e supplenti quante volte il quoziente elettorale è contenuto nel numero dei suoi residenti svizzeri. Se dopo questa ripartizione i seggi non sono ancora tutti assegnati, i seggi rimanenti sono attribuiti ai Distretti e ai Semidistretti con i resti maggiori.
4 Dopo ogni censimento della popolazione, il Consiglio di Stato stabilisce il numero di seggi attribuiti a ogni Distretto e Semidistretto.
5 La votazione popolare si svolge nei Comuni.
6 L’elezione avviene per Distretto e Semidistretto, secondo il sistema proporzionale. Il modo di applicazione di questo principio è determinato dalla legge.
1 Accettato nella votazione popolare del 9 giu. 1985, in vigore dal 1° gen. 1987. Garanzia dell’AF del 21 mar. 1986 (FF 1986 I 747 art. 1 n. 5 109).
1 Il Gran Consiglio, il Consiglio di Stato, i funzionari dell’ordine giudiziario, i Municipi e i Consigli patriziali sono nominati per un quadriennio.
2 Il presidente e il vicepresidente del Consiglio di Stato sono eletti d’anno in anno. Il presidente uscente non è immediatamente rieleggibile.
1 I deputati al Consiglio degli Stati sono eletti direttamente dal Popolo in occasione delle elezioni per il rinnovo ordinario del Consiglio nazionale. L’elezione si svolge secondo il sistema maggioritario nell’intero Cantone, unico circondario elettorale.2
2 L’elezione dei deputati al Consiglio degli Stati si svolge a scrutinio di lista. Se non danno un esito definitivo il giorno fissato per le elezioni, le operazioni di voto sono riprese la terza domenica successiva.3In tal caso, il risultato del primo turno e l’avviso del secondo sono pubblicati immediatamente.4
3 Si procede al secondo turno se al primo turno non è stata conseguita la maggioranza assoluta dei suffragi per tutti i seggi da assegnare. Al secondo turno risultano eletti i candidati che raccolgono il maggior numero di suffragi, anche se non ottengono la maggioranza assoluta. Tuttavia, se, al secondo turno, il numero di seggi da assegnare corrisponde a quello dei candidati proposti, questi sono proclamati eletti senza scrutinio. L’elezione tacita si applica anche al primo turno delle elezioni suppletive qualora vi sia un solo candidato e un solo seggio da assegnare.5
4 Se il numero dei candidati che hanno ottenuto la maggioranza assoluta supera quello dei seggi da assegnare, risultano eletti i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di suffragi.
5 In caso di parità di suffragi, decide la sorte.
1 Accettato nella votazione popolare del 26 dic. 1920, in vigore il 7 gen. 1921 (T. XXVII 119; BO 1921 10). Garanzia dell’AF del 17 feb. 1921 (RO 37 142; FF 1921 I 143 ediz. franc.).
2 Accettato nella votazione popolare dell’11 mar. 1934, in vigore il 6 lug. 1934 (T. XXXIV 76). Garanzia dell’AF del 22 giu. 1934 (RO 50 508; FF 1934 I 977 ediz. franc.).
3 Secondo periodo accettato nella votazione popolare del 19 mag. 2019, in vigore dal 1° nov. 2020. Garanzia dell’AF dell’11 mar. 2020 (FF 2020 4199 art. 4 137).
4 Accettato nella votazione popolare del 21 gen. 1996, in vigore dal 1° feb. 1997. Garanzia dell’AF del 5 giu. 1997 (FF 1997 III 811 art. 1 n. 5 I 1268).
5 Accettato nella votazione popolare del 21 gen. 1996, in vigore dal 1° feb. 1997. Garanzia dell’AF del 5 giu. 1997 (FF 1997 III 811 art. 1 n. 5 I 1268).
1 L’elezione dei membri e dei supplenti del Gran Consiglio si svolge la prima domenica di marzo per ogni nuova legislatura.
2 Il neoeletto Gran Consiglio entra in funzione all’apertura della sessione costitutiva.
1 I membri del Consiglio comunale sono eletti dal corpo elettorale secondo il sistema proporzionale.
2 I membri del Municipio e del Consiglio patriziale sono eletti dal corpo elettorale secondo il sistema proporzionale. Nei Comuni patriziali e nei Comuni politici in cui il numero dei residenti è inferiore a quello stabilito dalla legge, il corpo elettorale può, a maggioranza dei suoi membri, decidere un cambiamento del sistema elettorale alle condizioni stabilite dalla legge. Il sistema maggioritario è mantenuto nei Comuni patriziali e nei Comuni politici in cui esso vigeva all’entrata in vigore della presente riforma.
3 Il sindaco o presidente, il vicesindaco o vicepresidente, il giudice e il giudice sostituto sono eletti dal corpo elettorale secondo il sistema maggioritario.
4 La legge stabilisce le modalità di elezione e la data della votazione.
1 Accettato nella votazione popolare del 21 ott. 2007, in vigore dal 1° apr. 2008. Garanzia dell’AF del 12 giu. 2008 (FF 2008 5085 art. 1 n. 3 1187).
1 I cittadini esercitano i diritti politici dall’età di 18 anni compiuti.
2 Qualsiasi avente diritto di voto è eleggibile alle funzioni pubbliche.
1 Accettato nella votazione popolare del 2 giu. 1991, in vigore il 16 ago. 1991. Garanzia dell’AF del 3 ott. 1991 (FF 1991 IV 187 art. 1 n. 5, III 878).
2 Il cittadino può votare in un solo Comune politico e patriziale.
1 Accettato nella votazione popolare del 10 giu. 1990, in vigore il 1° ago. 1993. Garanzia dell’AF del 3 ott. 1991 (FF 1991 IV 186 art. 1 n. 7 II 1333).
2 Abrogato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, con effetto dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
1 La legge disciplina le incompatibilità.
2 Essa provvede segnatamente ad evitare che:
3 Salvo eccezione prevista dalla legge, le incompatibilità sono applicabili ai supplenti e ai sostituti.
4 La legge può prevedere altre eccezioni, segnatamente per l’ambito comunale.
5 Non più di un membro del Consiglio di Stato può essere deputato alle Camere federali.
1 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
1 Abrogato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, con effetto dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
I casi di esclusione dal diritto di voto e dal diritto di eleggibilità sono determinati dalla legislazione federale e cantonale.
1 Abrogati nella votazione popolare del 24 ott. 1993, con effetto dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
1 6000 cittadini attivi possono chiedere la revisione totale della Costituzione.
2 Ogni iniziativa popolare dev’essere sottoposta al voto del Popolo nei tre anni dopo il deposito. Questo termine può essere prorogato di un anno al massimo per decisione del Gran Consiglio.
3 Il Gran Consiglio costata la nullità dell’iniziativa che:
1 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
1 L’iniziativa generica è sottoposta al voto del Popolo, con il preavviso del Gran Consiglio.
2 Se il Popolo la respinge, essa è tolta dal ruolo.
3 Se il Popolo l’accetta, il Gran Consiglio è tenuto a darle seguito senza indugio.
4 Redigendo le disposizioni chieste dall’iniziativa generica, il Gran Consiglio è tenuto a rispettare le intenzioni degli autori.
5 Il Popolo decide simultaneamente se, in caso di voto affermativo, la revisione totale debba essere elaborata dal Gran Consiglio o da una Costituente.
1 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
1 La revisione parziale della Costituzione può essere chiesta mediante un’iniziativa popolare presentata sotto forma di progetto elaborato.
2 Il Gran Consiglio può raccomandarne il rifiuto o l’accettazione o anche contrapporle un controprogetto.
3 Se elabora un controprogetto, il Gran Consiglio delibera nel corso di due sessioni ordinarie. Può altresì decidere une lettura supplementare.
4 Se il Gran Consiglio adotta un controprogetto, i cittadini sono invitati a rispondere, sulla stessa scheda, alle tre seguenti domande:
1 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
1 Se, in seguito al voto del Popolo, la revisione dev’essere elaborata dal Gran Consiglio, essa è discussa nel corso di due sessioni ordinarie.
2 Se è elaborata da una Costituente, essa è oggetto di duplice lettura.
3 Le elezioni alla Costituente avvengono sulla stessa base di quelle al Gran Consiglio. Nessuna delle incompatibilità previste per quest’ultime è però loro applicabile.
1 Il Gran Consiglio può procedere anche di moto proprio a una revisione della Costituzione.
2 Le revisioni sono anzitutto discusse quanto alla loro opportunità, poi esaminate nel merito in duplice lettura, nel corso di sessioni ordinarie.
3 In tutti i casi, il Gran Consiglio può decidere una lettura supplementare. Può anche chiedere al Popolo di pronunciarsi su varianti.
1 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
La Costituzione riveduta dal Gran Consiglio o dalla Costituente è sottoposta al voto del Popolo.
Nelle votazioni indette in esecuzione degli articoli 102 e 105 decide la maggioranza assoluta dei votanti.
1 Qualsivoglia domanda di revisione formulata mediante un’iniziativa popolare dev’essere indirizzata al Gran Consiglio.
2 Le firme a sostegno della domanda sono raccolte per Comune e il diritto di voto dei firmatari dev’essere attestato dal sindaco. Questi deve anche sincerarsi dell’autenticità delle firme che gli sembrano sospette.
1 Gli atti adottati dal Gran Consiglio prima che siano messe in vigore le nuove disposizioni costituzionali sottostanno a referendum obbligatorio, conformemente al vecchio articolo 30 della Costituzione cantonale.
2 Alle iniziative popolari depositate alla Cancelleria dello Stato prima di questa data si applicano i vecchi articoli 31–35 o 101–107 della Costituzione cantonale.
3 Il Gran Consiglio è abilitato a modificare l’ordine e la numerazione dei vecchi articoli 49, 50, 55, 56 e 57 della Costituzione se il nuovo articolo 90 sulle incompatibilità non dovesse essere accettato dal Popolo.
I vecchi articoli 49, 50, 55, 56 e 57, 60 capoversi 2 e 3, 89 capoverso 1, 91 e 93–99 rimangono in vigore sino all’emanazione della legge prevista dal nuovo articolo 90 capoverso 1. Tuttavia, sino a tale momento, il Gran Consiglio è, per quanto opportuno, abilitato a modificare l’ordine e la numerazione di tali articoli.
I numeri indicano gli articoli e parti d’articolo della Costituzione
Amministrazione
Arresto
Associazione(i)
Autorità
Bilancio
Cantone
Chiesa(e)
Cittadinanza
Commissione(i)
Compiti
Comune(i)
Comunità religiose
Confederazione
Consiglio degli Stati
Consiglio della magistratura
Consiglio di Stato
Consiglio Nazionale
Consorzi
Corpo elettorale
Costituente
Costituzione
Disposizioni transitorie 108ss
Durata
Eleggibilità 84ss
Elezioni
Espropriazione
Giudice(i)
Garanzie
Gran Consiglio
Imposta(e)
Indennità
Iniziativa
Istruzione
Interesse
Legge(i)
Libertà
Lingua(e)
Maggioritario
Magistrati
Municipio
Nomine
Ordinanza(e)
Ordine pubblico
Organizzazione(i)
Periodo amministrativo
Petizione
Popolo
Progetto(i)
Proposta generica
Proporzionale
Proprietà
Pubblicità
Referendum
Revisione della Costituzione 100ss
Scuola(e)
Sede
Sessione(i)
Sistema
Stato
Territorio
Tribunale(i)
Vigilanza
Votazioni
Accettata nella votazione popolare del 12 mag. 1907, in vigore il 2 giu. 1907 (Recueil des lois, décrets et arrêtés du canton du Valais, T., XXII 215 248 e Recueil systématique des lois de la République du Canton du Valais I n° 1). Garanzia dell’AF del 30 mar. 1908 (RU 24 553; FF 1907 VI 1 ediz. franc.).
1 Il testo nella lingua originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. ted. e nell’ediz. franc. della presente Raccolta.
2 La presente pubblicazione si basa sulle modifiche contenute nei messaggi concernenti il conferimento della garanzia federale pubblicati nel FF. Può divergere temporaneamente dalla versione pubblicata nella raccolta cantonale delle leggi. Lo stato corrisponde quindi alla data dell’ultimo decreto dell’AF che accorda la garanzia federale pubblicato nel FF.
3 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
4 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
5 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
6 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
7 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
8 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
9 Accettato nella votazione popolare del 28 set. 1975, in vigore il 1° feb. 1981. Garanzia dell’AF del 24 giu. 1976 (FF 1976 II 1037 art. 1 n. 2 577).
10 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
11 Accettato nella votazione popolare del 24 ott. 1993, in vigore dal 1° giu. 1994. Garanzia dell’AF del 12 giu. 1995 (FF 1995 III 537 art. 1 n. 5 I 804).
du 8 mars 1907 (Etat le 11 mars 2020)1
Au nom de Dieu tout-puissant!
1 Le Valais est une république démocratique, souveraine dans les limites de la Constitution fédérale1 et incorporée comme Canton à la Confédération suisse.
2 La souveraineté réside dans le peuple. Elle est exercée directement par les électeurs et indirectement par les autorités constituées.
1 La liberté de conscience, de croyance et le libre exercice du culte sont garantis.
2 Les communautés religieuses définissent leur doctrine et aménagent leur culte en toute indépendance. Elles s’organisent et s’administrent d’une manière autonome, dans les limites du droit public.
3 Le statut de personne juridique de droit public est reconnu à l’Église catholique romaine et à l’Église réformée évangélique. Les autres confessions sont soumises aux règles du droit privé; la loi peut leur conférer un statut de droit public pour tenir compte de leur importance sur le plan cantonal.
4 Pour autant que les paroisses de l’Église catholique romaine et celles de l’Église réformée évangélique ne peuvent, par leurs moyens propres, subvenir aux frais de culte des églises locales, ceux-ci sont, sous réserve des libertés de conscience et de croyance, mis à la charge des communes municipales. Le canton peut allouer des subventions aux églises reconnues de droit public.2
5 La loi règle l’application des présentes dispositions.
1 Accepté en votation populaire du 17 mars 1974, entré en vigueur en même temps que l’al. 4 (1er août 1993). Garantie de l’Ass. féd. du 12 déc. 1974 (FF 1974 II 1508 art. 1 ch. 5 973).
2 Accepté en votation populaire du 10 juin 1990, en vigueur depuis le 1er août 1993. Garantie de l’Ass. féd. du 3 oct. 1991 (FF 1991 IV 194 art. 1 ch. 7 II 1541).
1 Tous les citoyens sont égaux devant la loi.
2 Il n’y a, en Valais, aucun privilège de lieu, de naissance, de personnes ou de familles.
1 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
1 La liberté individuelle et l’inviolabilité du domicile sont garanties.
2 Nul ne peut être poursuivi ou arrêté et aucune visite domiciliaire ne peut être faite si ce n’est dans les cas prévus par la loi et avec les formes qu’elle prescrit.
3 L’État est tenu d’indemniser équitablement toute personne victime d’une erreur judiciaire ou d’une arrestation illégale. La loi règle l’application de ce principe.
Nul ne peut être distrait de son juge naturel.
1 La propriété est inviolable.
2 Il ne peut être dérogé à ce principe que pour cause d’utilité publique, moyennant une juste indemnité et dans les formes prévues par la loi.
3 La loi peut cependant, pour cause d’utilité publique, déterminer des cas d’expropriation, sans indemnité, des terrains bourgeoisiaux et communaux.
Aucun bien-fonds ne peut être grevé d’une redevance perpétuelle irrachetable.
La liberté de manifester son opinion verbalement ou par écrit, ainsi que la liberté de la presse, sont garanties. La loi en réprime les abus.
Le droit de pétition est garanti. La loi en règle l’exercice.
1 Le droit de libre établissement, d’association et de réunion, le libre exercice des professions libérales, la liberté du commerce et de l’industrie sont garantis.
2 L’exercice de ces droits est réglé par la loi.
1 Tout citoyen est tenu au service militaire.
2 L’application de ce principe est réglée par la législation fédérale et cantonale.
1 La langue française et la langue allemande sont déclarées nationales.
2 L’égalité de traitement entre les deux langues doit être observée dans la législation et dans l’administration.
1 L’instruction publique et l’instruction primaire privée sont placées sous la direction et la haute surveillance de l’État.
2 L’instruction primaire est obligatoire; elle est gratuite dans les écoles publiques.
3 La liberté d’enseignement est garantie, sous réserve des dispositions légales concernant l’école primaire.
1 L’État doit apporter à la famille, communauté de base de la société, la protection, le soutien dont elle a besoin pour que chacun de ses membres puisse s’épanouir.
2 Il examine la législation sous l’angle de ses effets sur les conditions de vie de la famille et l’adapte en conséquence.
1 Accepté en votation populaire du 13 juin 1999, en vigueur depuis le 1er janv. 2001. Garantie de l’Ass. féd. du 14 juin 2000 (FF 2000 3419 art. 1 ch. 7, 1048).
L’État édicte des prescriptions concernant la protection ouvrière et assurant la liberté du travail.
L’État encourage et subventionne dans la mesure de ses ressources financières:
1 L’État organise et subventionne l’assurance du bétail.
2 Il peut créer d’autres assurances et spécialement l’assurance obligatoire mobilière et immobilière contre l’incendie.
1 L’État favorise le développement du réseau des routes et des autres moyens de communication.
2 Il contribue par des subsides au diguement du Rhône, ainsi qu’au diguement et à la correction des rivières et des torrents.
L’État fonde ou soutient par des subsides les établissements d’éducation pour l’enfance malheureuse et d’autres institutions de bienfaisance.
1 L’État doit favoriser et subventionner l’établissement d’hôpitaux, de cliniques et d’infirmeries de district ou d’arrondissement.
2 Il peut aussi créer un établissement similaire cantonal.
La participation financière de l’État dans les cas prévus aux art. 15, 16, 17, 18 et 19 est réglée par des lois spéciales.
1 L’État, les communes et les associations de communes dotées de la personnalité juridique de droit public répondent à l’égard des tiers des actes de leurs agents.
2 L’agent répond à l’égard de la collectivité publique au service de laquelle il se trouve du dommage direct ou indirect qu’il lui cause dans l’exercice de ses fonctions, en raison d’une faute intentionnelle ou d’une négligence grave.
3 La loi règle l’application de ces principes.
1 Accepté en votation populaire du 26 sept. 1976, en vigueur depuis le 1er janv. 1977. Garantie de l’Ass. féd. du 23 juin 1977 (FF 1977 II 1004 art. 1 ch. 5 234).
Le fonctionnaire ou l’employé public ne peut être destitué ou révoqué qu’après avoir été entendu ou appelé et sur décision motivée de l’autorité qui l’a nommé.
Les dépenses de l’État sont couvertes:
Les impôts de l’État et des communes sont fixés par la loi. Celle-ci consacrera le principe de la progression et l’exemption d’un certain minimum d’existence.
1 Accepté en votation populaire du 26 déc. 1920, en vigueur depuis le 7 janv. 1921 (T. XXVII 119; Bulletin Officiel du canton du Valais, BO, 1921 10). Garantie de l’Ass. féd. du 17 fév. 1921 (RO 37 142; FF 1921 I 143).
1 Le budget de l’État doit présenter un excédent de revenus et un excédent de financement assurant des investissements et participations aux investissements de tiers nécessaires au développement harmonieux du canton et permettant de garantir l’amortissement d’un éventuel découvert au bilan, ainsi qu’un amortissement de la dette.
2 Si le compte s’écarte du budget et présente un excédent de charges ou une insuffisance de financement, l’amortissement de ces découverts doit être prévu au budget du deuxième exercice suivant.
3 Le Conseil d’État propose au Grand Conseil avant la publication du projet de budget les modifications des dispositions légales ne relevant pas de sa propre compétence et qui sont nécessaires au respect de ce principe.
4 Ces modifications sont arrêtées par le Grand Conseil, par la voie du décret, dans la même session que celle où il approuve le budget.
5 La législation règle l’application des principes posés dans cet article. Elle pourra prévoir des exceptions en fonction de la conjoncture économique ou en cas de catastrophes naturelles ou d’autres événements extraordinaires.
1 Accepté en votation populaire du 22 sept. 2002, en vigueur depuis le 1er janv. 2005. Garantie de l’Ass. féd. du 24 sept. 2003 (FF 2003 6299 art. 1 ch. 4 2999).
1 Le Canton est divisé en districts.
2 Les districts sont composés de communes.
3 Le Grand Conseil peut, les intéressés entendus, modifier par une loi le nombre et la circonscription des districts et par un décret ceux des communes.
4 Il en désigne également les chefs-lieux.
1 Sion est le chef-lieu du Canton et le siège du Grand Conseil, du Conseil d’État et du Tribunal cantonal.
2 Ces corps peuvent toutefois siéger ailleurs si des circonstances graves l’exigent.
3 Le décret du 1er décembre 1882 détermine les prestations du chef-lieu.
4 Lors de la création d’établissements cantonaux, on doit tenir compte des diverses parties du Canton.
5 La commune qui devient le siège d’un établissement cantonal peut être tenue à des prestations.
1 Sont Valaisans:
1 Accepté en votation populaire du 11 mars 2007, en vigueur depuis le 1er janv. 2008. Garantie de l’Ass. féd. du 6 mars 2008 (FF 2008 2273 art. 1 ch. 10, 2007 7197).
2 Abrogés en votation populaire du 11 mars 2007, avec effet au 1er janv. 2008. Garantie de l’Ass. féd. du 6 mars 2008 (FF 2008 2273 art. 1 ch. 10, 2007 7197).
Tout citoyen du canton peut acquérir le droit de cité dans d’autres communes municipales, aux conditions fixées par la loi.
1 Accepté en votation populaire du 11 mars 2007, en vigueur depuis le 1er janv. 2008. Garantie de l’Ass. féd. du 6 mars 2008 (FF 2008 2273 art. 1 ch. 10, 2007 7197).
1 Outre les compétences en matière d’élections, de votations et de référendum obligatoire en matière constitutionnelle, les citoyens jouissent des droits d’initiative et de référendum facultatif.
2 La loi règle l’exercice de ces droits ainsi que les procédures de consultation et d’information des citoyens.
1 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
1 Trois mille citoyens actifs peuvent demander dans les nonante jours qui suivent la publication officielle que soient soumis au vote du peuple:
2 Le référendum peut aussi être demandé par la majorité du Grand Conseil.
3 Ne sont pas soumises au vote du peuple:
4 Le Grand Conseil constate la nullité des demandes de référendum qui ne réunissent pas les conditions posées par la Constitution et par la loi.
1 Les lois, traités, concordats, conventions ou décisions soumis au référendum ne peuvent être mis en vigueur avant l’expiration du délai de référendum, ni, le cas échéant, avant le vote du peuple.
2 Les décrets sont mis en vigueur immédiatement. Ils sont soumis au vote du peuple dans l’année qui suit, si trois mille citoyens actifs ou la majorité du Grand Conseil le demandent. S’ils n’ont pas été ratifiés, ils perdent leur validité et ne peuvent être renouvelés.
1 Quatre mille citoyens actifs peuvent demander l’élaboration, l’adoption, la modification ou l’abrogation d’une loi, d’un décret ou de toute décision susceptible de référendum, à l’exception des lois, décrets et décisions votés par le peuple depuis moins de quatre ans, des décisions déjà exécutées et des décrets dont la validité est inférieure à un an.
2 Sauf dans les cas prévus aux art. 34, al. 2, et 35, al. 1, toute initiative populaire doit être soumise au vote du peuple dans les trois ans qui suivent son dépôt. Ce délai peut être prolongé d’un an au plus par une décision du Grand Conseil.
3 Le Grand Conseil constate la nullité de l’initiative qui:
4 Lorsqu’une demande d’initiative doit entraîner de nouvelles dépenses ou la suppression de recettes existantes mettant en péril l’équilibre financier, le Grand Conseil doit compléter l’initiative en proposant de nouvelles ressources, la réduction de tâches incombant à l’État ou d’autres mesures d’économie.
1 L’initiative peut être rédigée de toute pièce, sauf si elle vise une décision.
2 Si le Grand Conseil y adhère, le vote n’a lieu qu’à la demande de trois mille citoyens actifs ou de la majorité du Grand Conseil.
3 Si le Grand Conseil n’y adhère pas, il doit soumettre l’initiative telle quelle au vote du peuple, mais il peut en recommander le rejet ou également lui opposer un contre-projet.
4 Lorsque le Grand Conseil adopte un contre-projet, les citoyens sont invités à répondre, sur le même bulletin de vote, aux trois questions suivantes:
1 L’initiative conçue en termes généraux est réalisée par le Grand Conseil, qui décide si les dispositions qu’il adopte ou modifie figureront dans la Constitution ou dans un acte législatif ou administratif; lorsque l’initiative est réalisée dans un acte législatif ou administratif, elle n’est soumise au vote que si trois mille citoyens actifs ou la majorité du Grand Conseil le demandent.
2 Lorsque le Grand Conseil n’approuve pas l’initiative, il la soumet telle quelle au vote du peuple, avec son préavis.
3 Si le peuple la rejette, elle est classée.
4 Si le peuple l’accepte, le Grand Conseil est tenu d’y donner suite sans retard.
5 En rédigeant les règles demandées par l’initiative non formulée, le Grand Conseil respecte les intentions de ses auteurs.
Les pouvoirs publics sont:
1 Le Grand Conseil exerce le pouvoir législatif, sous réserve des droits du peuple.
2 Il jouit de toute autre compétence qui lui est attribuée par la Constitution ou la loi.
1 Le Grand Conseil élabore les dispositions constitutionnelles, les lois et les décrets, les art. 31 à 35 et 100 à 106 étant réservés.
2 Il approuve les traités, les concordats et les conventions, sous réserve des compétences du peuple et du Conseil d’État.
3 Il exerce les droits réservés aux cantons par les art. 86, 89, 89bis et 93 de la constitution fédérale1 et répond aux consultations de la Confédération en matière d’installations atomiques.
1 Le Grand Conseil statue sur la validité des élections de ses membres.
2 Il élit le Tribunal cantonal, son président et son vice—président ainsi que les membres du Bureau du Ministère public.1
1 Accepté en votation populaire du 25 sept. 2017, en vigueur depuis le 1er fév. 2018. Garantie de l’Ass. féd. du 5 déc. 2017 (FF 2018 33 art. 3, 2017 5481).
1 Le Grand Conseil exerce la haute surveillance sur la gestion du Conseil d’État, des corporations et établissements autonomes de droit public, des autorités judiciaires, ainsi que sur les représentants de l’État dans les sociétés où le canton a une participation prépondérante. Il examine la gestion et délibère sur son approbation.
2 Il peut en tout temps demander compte au pouvoir exécutif d’un acte de son administration.
3 La loi peut confier certaines tâches de l’État à des corporations ou établissements autonomes de droit public.
Le Grand Conseil a notamment les attributions suivantes:
1 Le Grand Conseil édicte les règles de droit sous la forme de loi, qui est, en principe, mise en vigueur pour une durée illimitée. Il peut toutefois prévoir que la loi est mise en vigueur pour un temps limité.
2 Il édicte, sous forme de loi d’application, les dispositions absolument nécessaires pour assurer l’exécution du droit de rang supérieur.
3 Il peut toutefois prendre des dispositions urgentes par la voie du décret, pour un temps limité, lorsque les circonstances l’exigent (art. 32, al. 2).
4 Le Grand Conseil traite toutes les autres affaires sous forme de décision.
1 La loi fixe les grandes lignes de l’organisation du Grand Conseil ainsi que ses rapports avec le Conseil d’État et les autorités judiciaires. Pour le surplus, le Grand Conseil s’organise lui-même.
2 Elle règle la participation des membres du Conseil d’État aux séances de l’assemblée et des commissions parlementaires.
1 Le Grand Conseil s’assemble de plein droit:
2 Le Grand Conseil s’assemble en sessions extraordinaires:
1 Accepté en votation populaire du 19 mai 2019, en vigueur depuis le 1er nov. 2020. Garantie de l’Ass. féd. du 11 mars 2020 (FF 2020 4557 art. 4, 139).
2 Accepté en votation populaire du 24 sept. 2000, en vigueur depuis le 1er mai 2002. Garantie de l’Ass. féd. du 11 déc. 2001 (FF 2001 6190 art. 1 ch. 7, 4659).
1 Le Grand Conseil élit pour un an un président et deux vice-présidents.
2 Le Grand Conseil dispose d’un service parlementaire indépendant.
1 Accepté en votation populaire du 24 sept. 2000, en vigueur depuis le 1er mai 2002. Garantie de l’Ass. féd. du 11 déc. 2001 (FF 2001 6190 art. 1 ch. 7, 4659).
1 Le Grand Conseil désigne des commissions, permanentes ou non, qui préparent ses délibérations. Cette compétence peut être déléguée au bureau.
2 Les députés peuvent former des groupes politiques, qui doivent avoir au moins cinq membres.
3 En principe, les groupes politiques doivent être représentés de manière équitable dans les commissions.
1 Le Grand Conseil ne peut délibérer que si la majorité absolue de ses membres sont présents.
2 Il prend ses décisions à la majorité absolue.
1 Les séances du Grand Conseil sont publiques.
2 Il peut toutefois décider le huis clos lorsque les circonstances l’exigent.
1 Les projets de loi et de décret font l’objet de deux lectures.
2 Les décisions font l’objet d’une seule lecture.
3 Le Grand Conseil peut dans tous les cas décider d’une seule lecture ou d’une lecture supplémentaire.
1 Accepté en votation populaire du 24 sept. 2000, en vigueur depuis le 1er mai 2002. Garantie de l’Ass. féd. du 11 déc. 2001 (FF 2001 6190 art. 1 ch. 7, 4659).
1 Les députés remplissent librement leur mandat.
2 Ils ne peuvent être poursuivis pénalement sans autorisation de l’assemblée pour les propos qu’ils tiennent devant elle ou en commission.
3 Sauf en cas de flagrant délit, ils ne peuvent être arrêtés pendant les sessions sans autorisation de l’assemblée.
1 Les droits d’initiative, de motion, de postulat, d’interpellation, de résolution et de question écrite appartiennent à chaque membre du Grand Conseil.
2 La loi définit ces droits et en règle l’exercice.
1 Le pouvoir exécutif et administratif est confié à un Conseil d’État composé de 5 membres.
2 Un d’entre eux est choisi parmi les électeurs des districts actuels de Conches, Brigue, Viège, Rarogne et Loèche; un parmi les électeurs des districts de Sierre, Sion, Hérens et Conthey et un parmi les électeurs des districts de Martigny, Entremont, St—Maurice et Monthey.
3 Les deux autres sont choisis sur l’ensemble de tous les électeurs du Canton. Toutefois, il ne pourra y avoir plus d’un conseiller d’État nommé parmi les électeurs d’un même district.
4 Les membres du Conseil d’État sont élus directement par le peuple, le même jour que les députés au Grand Conseil, pour entrer en fonctions le 1er mai suivant. Leur élection a lieu avec le système majoritaire. Le Conseil d’État se constitue lui-même chaque année; le président sortant de charge n’est pas immédiatement rééligible.
5 Il est pourvu à toute vacance au Conseil d’État dans les soixante jours, à moins que le renouvellement intégral n’intervienne dans les quatre mois.
6 La nomination des membres du Conseil d’État a lieu par un même scrutin de liste. Si les nominations ne sont pas terminées au jour fixé pour les élections, elles seront reprises le troisième dimanche qui suit.2 Dans ce cas, le résultat de la première opération et l’avis de la reprise des opérations seront publiés immédiatement.3
7 Si tous les membres à élire ne réunissent pas la majorité au premier tour de scrutin, il est procédé à un second tour. Sont élus au second tour, ceux qui ont réuni le plus grand nombre de voix, alors même qu’ils n’auraient pas obtenu la majorité absolue. Toutefois, si, au deuxième tour, le nombre de sièges à repourvoir correspond au nombre de candidats proposés, ceux-ci sont proclamés élus, sans scrutin. L’élection tacite s’applique également au premier tour des scrutins de remplacement lorsqu’il n’y a qu’un seul candidat et un seul poste à repourvoir.4
8 Si le nombre des citoyens qui ont obtenu la majorité absolue dépasse celui des citoyens à élire, ceux qui ont obtenu le plus grand nombre de voix sont nommés.
9 Au cas où deux ou plusieurs citoyens du même district auraient obtenu la majorité absolue, celui qui aura obtenu le plus grand nombre de voix sera seul nommé.
10 En cas d’égalité de suffrages, le sort décide.
1 Accepté en votation populaire du 26 déc. 1920, en vigueur depuis le 7 janv. 1921 (T. XXVII 119; BO 1921 10). Garantie de l’Ass. féd. du 17 fév. 1921 (RO 37 142; FF 1921 I 143).
2 Phrase acceptée en votation populaire du 19 mai 2019, en vigueur depuis le 1er nov. 2020. Garantie de l’Ass. féd. du 11 mars 2020 (FF 2020 4557 art. 4, 139).
3 Accepté en votation populaire du 21 janv. 1996, en vigueur depuis le 1er fév. 1997. Garantie de l’Ass. féd. du 5 juin 1997 (FF 1997 III 874 art. 1 ch. 5, I 1327).
4 Accepté en votation populaire du 21 janv. 1996, en vigueur depuis le 1er fév. 1997. Garantie de l’Ass. féd. du 5 juin 1997 (FF 1997 III 874 art. 1 ch. 5, I 1327).
1 Le Conseil d’État exerce le pouvoir exécutif et administratif et jouit de toute compétence qui lui est attribuée par la Constitution ou par la loi.
2 Il agit en collège.
3 Les affaires importantes restent toujours de sa compétence.
4 Il répartit les affaires entre les départements dont le nombre et les attributions sont fixés par une ordonnance approuvée par le Grand Conseil.
5 Pour le surplus, le Conseil d’État s’organise lui-même.
Dans ses relations avec le Grand Conseil, le Conseil d’État a notamment les attributions suivantes:
Le Conseil d’État exerce notamment les compétences administratives suivantes:
1 Le Conseil d’État assure l’ordre public et dispose à cette fin des forces policières et militaires du canton.
2 Il exerce les pouvoirs extraordinaires en cas de danger grave et imminent, en avisant immédiatement le Grand Conseil des mesures qu’il prend.
1 Le Conseil d’État édicte sous forme de règlement les dispositions nécessaires à l’application des lois et décrets cantonaux.
2 La loi peut déléguer au Conseil d’État la compétence d’édicter des ordonnances en fixant leur but et les principes qui régissent leur contenu. La délégation doit toucher un domaine déterminé. Les ordonnances peuvent être subordonnées à l’approbation du Grand Conseil.
3 Le Conseil d’État traite les autres affaires sous forme d’arrêté ou de décision.
1 Le Conseil d’État promulgue les règles de droit, les met en vigueur, à moins que le Grand Conseil ne le décide lui-même, et pourvoit à leur application.
2 Il met en vigueur les dispositions constitutionnelles directement applicables immédiatement après leur approbation par l’Assemblée fédérale.
1 Le gouvernement a, dans chaque district, un représentant sous le nom de préfet et un sous-préfet.
2 Les attributions du Préfet sont déterminées par la loi.
1 Le pouvoir judiciaire est indépendant.
1 Abrogés en votation populaire du 24 oct. 1993, avec effet au 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
Le Tribunal cantonal présente annuellement au Grand Conseil, par l’intermédiaire du Conseil d’État, un rapport sur toutes les parties de l’administration judiciaire.
1 Il y a par commune ou par cercle un juge et un juge-substitut;
par arrondissement, un tribunal au civil, au correctionnel et au criminel;
et pour le Canton, un Tribunal cantonal.
2 Les membres du Tribunal cantonal doivent connaître les deux langues nationales.
1 Le nombre des arrondissements, la composition et la compétence des tribunaux, la nomination et le mode de rétribution des juges, ainsi que l’incompatibilité entre les fonctions judiciaires et d’autres fonctions sont déterminées par la loi.
2 Il ne peut y avoir plus de quatre tribunaux d’arrondissement.
3 Les juges de cercle ou de commune et leurs substituts sont nommés par les électeurs du cercle ou de la commune.
4 Pour la formation des cercles, on tient compte de la population des communes et de leur situation topographique.
5 Le vote a lieu dans chaque commune.
Il peut être institué, par voie législative, un tribunal de commerce et un ou plusieurs tribunaux de prud’hommes.
1 Il y a un Tribunal du Contentieux de l’administration et une Cour chargée de statuer sur les conflits de compétence entre le pouvoir administratif et le pouvoir judiciaire.
2 Cette Cour et ce Tribunal sont organisés par des lois spéciales.
1 Le Conseil de la magistrature est une autorité indépendante de surveillance de la Justice.
2 Il exerce la surveillance administrative et disciplinaire sur les autorités judiciaires cantonales et les magistrats du ministère public. Est réservée la compétence exclusive du Grand Conseil de révoquer, pour de justes motifs, les magistrats qu’il a élus.
3 Le Conseil de la magistrature est soumis à la haute surveillance du Grand Conseil.
4 Le Grand Conseil élit les membres du Conseil de la magistrature qui ne sont pas désignés par la loi.
5 Pour le surplus, la loi fixe:
1 Accepté en votation populaire du 25 sept. 2017, en vigueur depuis le 1er fév. 2018. Garantie de l’Ass. féd. du 5 déc. 2017 (FF 2018 33 art. 3, 2017 5481).
1 Il y a dans chaque district un Conseil de district nommé pour quatre ans.
2 Le Conseil de la commune nomme ses délégués au Conseil de district, à raison d’un délégué sur 300 âmes de population.
3 La fraction de 151 compte pour l’entier.
4 Chaque commune a un délégué, quelle que soit sa population.
5 Le Conseil de district est présidé par le Préfet du district ou son substitut.
1 Le Conseil règle les comptes du district et répartit entre les communes, sous réserve de recours au Conseil d’État, les charges que le district est appelé à supporter.
2 Il prend annuellement connaissance du compte rendu de l’administration financière de l’État.
3 Il représente le district et veille spécialement à son développement économique et à l’écoulement de ses produits agricoles.
La loi détermine l’organisation et les autres attributions de ce Conseil.
Les communes sont autonomes dans le cadre de la Constitution et des lois. Elles sont compétentes pour accomplir les tâches locales et celles qu’elles peuvent assumer seules ou en s’associant avec d’autres communes.
1 Les communes jouissent de leur autonomie en respectant le bien commun et l’intérêt des autres collectivités publiques.
2 Elles accomplissent leurs tâches propres et celles que leur attribue la loi.
3 Elles utilisent judicieusement et administrent avec soin le patrimoine communal.
1 Les communes peuvent s’associer pour réaliser en commun certaines tâches d’utilité publique et constituer à cet effet des associations de droit public dotées de la personnalité juridique ou collaborer de toute autre manière. La loi fixe les principes de la collaboration, de la création et du fonctionnement des associations de communes.
2 Sous certaines conditions précisées par la loi, le Conseil d’État peut contraindre des communes à collaborer ou à s’associer.
1 Il y a dans chaque commune:
2 L’assemblée des citoyens choisit un président et un vice-président parmi les conseillers.
3 Pour le surplus, la loi fixe les principes de l’organisation des communes.
1 Dans les communes de plus de 700 habitants, l’assemblée des citoyens peut élire un conseil général. La loi en détermine l’organisation et les compétences.
2 Les citoyens ont un droit de référendum facultatif contre les décisions prises par le conseil général à la place de l’assemblée communale. La loi règle l’exercice de ce droit.
3 Ces dispositions ne sont pas applicables à la commune bourgeoisiale.
1 Les communes ont la faculté d’introduire le droit d’initiative. Dans les communes connaissant ce droit, les citoyens peuvent adresser au conseil communal des initiatives conçues en termes généraux, portant sur l’adoption ou la modification de règlements qui sont de la compétence de l’assemblée communale.
2 La loi règle les modalités d’introduction et d’exercice de ce droit.
1 Les communes sont soumises à la surveillance du Conseil d’État dans les limites de l’art. 69. La loi détermine la nature de cette surveillance, notamment en matière de gestion. Dans la mesure où la Constitution et les lois ne prévoient pas expressément le contraire, le pouvoir d’examen du Conseil d’État se restreint à la légalité.
2 Les règlements élaborés par les communes doivent être homologués par le Conseil d’État.
3 La loi peut prévoir que des projets importants des communes soient soumis à l’homologation ou à l’approbation du Conseil d’État.1
4 La loi fixe les modalités de l’homologation.
1 Accepté en votation populaire du 26 sept. 2004, en vigueur depuis le 1er fév. 2006. Garantie de l’Ass. féd. du 6 oct. 2005 (FF 2005 5625 art. 1 ch. 6 2715).
Sont considérées comme communes:
1 Abrogé en votation populaire du 10 juin 1990, avec effet au 1er août 1993. Garantie de l’Ass. féd. du 3 oct. 1991 (FF 1991 IV 194 art. 1 ch. 7 II 1541).
1 La commune municipale est composée des personnes habitant le territoire communal.
2 Sous réserve de l’art. 26, le territoire des communes municipales est garanti.
1 L’assemblée primaire est composée des citoyens habiles à voter dans la commune.
2 Elle élit un conseil municipal de trois à quinze membres, le président ainsi que le vice-président et, le cas échéant, le conseil général.
3 Dans les communes sans conseil général, l’assemblée primaire décide notamment:
4 Dans les autres communes, le conseil général remplace l’assemblée primaire dont il a au moins les mêmes compétences, sauf en matière électorale.
5 Dans les deux cas, la loi fixe les autres compétences et règle l’exercice de ces droits.
1 Accepté en votation populaire du 26 sept. 2004, en vigueur depuis le 1er fév. 2006. Garantie de l’Ass. féd. du 6 oct. 2005 (FF 2005 5625 art. 1 ch. 6 2715).
1 Le conseil municipal a les attributions suivantes:
2 Dans les communes sans conseil bourgeoisial, le conseil municipal en remplit les fonctions.
1 Accepté en votation populaire du 26 sept. 2004, en vigueur depuis le 1er fév. 2006. Garantie de l’Ass. féd. du 6 oct. 2005 (FF 2005 5625 art. 1 ch. 6 2715).
La commune bourgeoisiale est une collectivité de droit public chargée de réaliser des tâches d’intérêt public fixées par la loi.
1 L’assemblée bourgeoisiale est composée des bourgeois domiciliés sur le territoire bourgeoisial. La loi peut étendre l’exercice de certains droits aux bourgeois domiciliés dans le canton.
2 L’assemblée bourgeoisiale a, sur le plan bourgeoisial, les mêmes compétences que l’assemblée primaire. Elle décide en outre de la réception des nouveaux bourgeois.
1 L’assemblée bourgeoisiale a le droit de demander la formation d’un conseil bourgeoisial séparé. Cette demande doit être présentée à la fin d’une période administrative, selon les prescriptions de la loi.
2 Le conseil bourgeoisial se compose de trois membres au moins et de neuf au plus.
1 Le Grand Conseil se compose de 130 députés et d’autant de suppléants répartis entre les districts et élus directement par le peuple.
2 Le district de Rarogne, composé de deux demi-districts disposant chacun de ses propres organes et compétences, forme deux arrondissements électoraux.
3 Le mode de répartition des sièges entre les districts et demi-districts est le suivant:
Le chiffre total de la population suisse de résidence est divisé par 130. Le quotient ainsi obtenu est élevé au nombre entier immédiatement supérieur et celui-ci constitue le quotient électoral. Chaque district ou demi-district obtient autant de députés et de suppléants que le chiffre de sa population suisse de résidence contient de fois le quotient électoral. Si après cette répartition tous les sièges ne sont pas encore attribués, les sièges restant sont dévolus aux districts et aux demi-districts qui accusent les plus forts restes.
4 Le Conseil d’État fixe après chaque recensement de la population le nombre de sièges attribués à chaque district et demi-district.
5 La votation du peuple a lieu dans les communes.
6 L’élection se fait par district et demi-district, selon le système de la représentation proportionnelle. Le mode d’application de ce principe est déterminé par la loi.
1 Accepté en votation populaire du 9 juin 1985, en vigueur depuis le 1er janv. 1987. Garantie de l’Ass. féd. du 21 mars 1986 (FF 1986 I 866 art. 1 ch. 5 113).
1 Le Grand Conseil, le Conseil d’État, les fonctionnaires de l’ordre judiciaire, les Conseils communaux et les Conseils bourgeoisiaux sont nommés pour une période de quatre ans.
2 Le président et le vice-président du Conseil d’État sont soumis à la réélection toutes les années. Le président n’est pas immédiatement rééligible.
1 Les députés au Conseil des États sont nommés directement par le peuple lors des élections pour le renouvellement ordinaire du Conseil national. Ces élections se font avec le système majoritaire dans tout le Canton formant un seul arrondissement électoral.2
2 La nomination des députés au Conseil des États a lieu par un même scrutin de liste. Si les nominations ne sont pas terminées au jour fixé pour les élections, elles seront reprises le troisième dimanche qui suit.3 Dans ce cas, le résultat de la première opération et l’avis de la reprise des opérations seront publiés immédiatement.4
3 Si tous les députés ne réunissent pas la majorité absolue au premier tour de scrutin, il est procédé à un second tour. Sont élus au second tour, ceux qui ont réuni le plus grand nombre de voix, alors même qu’ils n’auraient pas obtenu la majorité absolue. Toutefois, si, au deuxième tour, le nombre des députés à élire correspond au nombre de candidats proposés, ceux-ci sont proclamés élus, sans scrutin. L’élection tacite s’applique également au premier tour des scrutins de remplacement lorsqu’il n’y a qu’un seul candidat et un seul poste à repourvoir.5
4 Si le nombre des citoyens qui ont obtenu la majorité absolue dépasse celui des citoyens à élire, ceux qui ont obtenu le plus grand nombre de voix sont nommés.
5 En cas d’égalité de suffrages, le sort décide.
1 Accepté en votation populaire du 26 déc. 1920, en vigueur depuis le 7 janv. 1921 (T. XXVII 119; BO 1921 10). Garantie de l’Ass féd. du 17 fév. 1921 (RO 37 142; FF 1921 I 143).
2 Accepté en votation populaire du 11 mars 1934, en vigueur depuis le 6 juil. 1934 (T. XXXIV 76). Garantie de l’Ass. féd. du 22 juin 1934 (RO 50 508; FF 1934 I 977).
3 Phrase acceptée en votation populaire du 19 mai 2019, en vigueur depuis le 1er nov. 2020. Garantie de l’Ass. féd. du 11 mars 2020 (FF 2020 4557 art. 4, 139).
4 Accepté en votation populaire du 21 janv. 1996, en vigueur depuis le 1er fév. 1997. Garantie de l’Ass. féd. du 5 juin 1997 (FF 1997 III 874 art. 1 ch. 5, I 1327).
5 Accepté en votation populaire du 21 janv. 1996, en vigueur depuis le 1er fév. 1997. Garantie de l’Ass. féd. du 5 juin 1997 (FF 1997 III 874 art. 1 ch. 5, I 1327).
1 La nomination des membres et des suppléants du Grand Conseil a lieu le premier dimanche de mars, pour chaque renouvellement de législature.
2 Le Grand Conseil nouvellement élu entre en fonction à l’ouverture de la session constitutive.
1 Les membres du conseil général sont élus par le corps électoral selon le système proportionnel.
2 Les membres du conseil municipal et bourgeoisial sont élus par le corps électoral selon le système proportionnel. Dans les communes bourgeoisiales et dans les communes municipales dont la population est inférieure au nombre fixé dans la loi, le corps électoral peut, à la majorité de ses membres, décider un changement du système d’élection aux conditions fixées par la loi. Le système majoritaire est maintenu dans les communes bourgeoisiales et dans les communes municipales qui connaissent ce système à l’entrée en vigueur de la présente réforme.
3 Le président, le vice-président, le juge et le vice-juge sont élus par le corps électoral selon le système majoritaire.
4 La loi fixe les modalités d’élection et la date du scrutin.
1 Accepté en votation populaire du 21 oct. 2007, en vigueur depuis le 1er avril 2008. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 2008 (FF 2008 5263 art. 1 ch. 3 1265).
1 Les citoyens et citoyennes exercent leurs droits politiques à l’âge de 18 ans révolus.
2 Tout électeur et toute électrice est éligible aux fonctions publiques.
1 Accepté en votation populaire du 2 juin 1991, en vigueur depuis le 16 août 1991. Garantie de l’Ass. féd. du 3 oct. 1991 (FF 1991 IV 196 art. 1 ch. 5, III 1113).
2 Le citoyen ne peut voter que dans une seule commune municipale et bourgeoisiale.
1 Accepté en votation populaire du 10 juin 1990, en vigeur depuis le 1er août 1993. Garantie de l’Ass. féd. du 3 oct. 1991 (FF 1991 IV 194 art. 1 ch. 7 II 1541).
2 Abrogé en votation populaire du 24 oct. 1993, avec effet au 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
1 La loi règle les incompatibilités.
2 Elle veille notamment à éviter que:
3 Sauf exception prévue par la loi, les incompatibilités sont applicables aux suppléants et aux substituts.
4 La loi peut prévoir d’autres exceptions, notamment pour le régime communal.
5 Un seul membre du Conseil d’État peut siéger aux chambres fédérales.
1 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
1 Abrogé en votation populaire du 24 oct. 1993, avec effet au 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
Les cas d’exclusion du droit de vote et du droit d’éligibilité sont déterminés par la législation fédérale et cantonale.
1 Abrogés en votation populaire du 24 oct. 1993, avec effet au 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
1 Six mille citoyens actifs peuvent demander la révision totale de la Constitution.
2 Toute initiative populaire doit être soumise au vote du peuple dans les trois ans qui suivent son dépôt. Ce délai peut être prolongé d’un an au plus par une décision du Grand Conseil.
3 Le Grand Conseil constate la nullité de l’initiative qui:
1 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
1 L’initiative conçue en termes généraux est soumise au vote du peuple, avec un préavis du Grand Conseil.
2 Si le peuple la rejette, elle est classée.
3 Si le peuple l’accepte, le Grand Conseil est tenu d’y donner suite sans retard.
4 En rédigeant les règles demandées par l’initiative non formulée, le Grand Conseil respecte les intentions de ses auteurs.
5 Le peuple décide en même temps si, en cas de vote affirmatif, la révision totale doit être faite par le Grand Conseil ou par une constituante.
1 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
1 La révision partielle de la Constitution peut être demandée sous la forme d’un projet rédigé de toutes pièces.
2 Le Grand Conseil peut recommander le rejet ou l’acceptation ou également lui opposer un contre-projet.
3 Lorsqu’il élabore un contre-projet, il en délibère en deux sessions ordinaires. Le Grand Conseil peut décider une lecture supplémentaire.
4 Lorsque le Grand Conseil adopte un contre-projet, les citoyens sont invités à répondre, sur le même bulletin de vote, aux trois questions suivantes:
1 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
1 Si, par suite du vote populaire, la revision doit se faire par le Grand Conseil, elle est discutée en deux sessions ordinaires.
2 Si elle se fait par une Constituante, elle est discutée en deux débats.
3 Les élections à la Constituante se font sur la même base que les élections au Grand Conseil. Aucune des incompatibilités prévues pour ces dernières ne leur est applicable.
1 Le Grand Conseil peut aussi, de sa propre initiative, réviser la constitution.
2 Les révisions font d’abord l’objet d’un débat sur l’opportunité, puis de deux débats sur le texte, dans des sessions ordinaires.
3 Dans tous les cas, le Grand Conseil peut décider une lecture supplémentaire. Il peut également demander au peuple de se prononcer sur des variantes.
1 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
La constitution revisée par le Grand Conseil ou par une Constituante est soumise à la votation du peuple.
La majorité absolue des citoyens ayant pris part au vote décide dans les votations ordonnées en exécution des art. 102 et 105.
1 Toute demande de revision émanant de l’initiative populaire doit être adressée au Grand Conseil.
2 Les signatures qui appuient la demande sont données par commune et la capacité électorale des signataires doit être attestée par le président de la commune. Celui-ci doit également s’assurer de l’authenticité des signatures qui lui paraîtraient suspectes.
1 Les actes adoptés par le Grand Conseil avant la date de la mise en vigueur des nouvelles dispositions constitutionnelles sont soumis au référendum obligatoire, conformément à l’ancien art. 30 de la Constitution cantonale.
2 Les initiatives populaires déposées à la Chancellerie avant cette date sont soumises aux anciens art. 31 à 35 ou aux anciens art. 101 à 107 de la Constitution cantonale.
3 Le Grand Conseil est habilité à modifier l’ordre et la numérotation des anciens art. 49, 50, 55, 56 et 57 de la Constitution si le nouvel art. 90 régissant les incompatibilités n’est pas agréé par le peuple.
Les anciens art. 49, 50, 55, 56 et 57, 60, al. 2 et 3, 89, al. 1, 91, 93 à 99 demeurent en vigueur jusqu’à l’adoption de la loi prévue par le nouvel art. 90, al. 1. Toutefois, jusqu’à cette date, le Grand Conseil est habilité à modifier l’ordre et la numérotation de ces articles dans la mesure utile.
Les chiffres renvoient aux articles et divisions d’articles de la Constitution
Administration
Age
Agents
Arrestation
Assurance
Bien-fonds
Bourgeois
Budget
Canton
Chef-lieu du Canton 27
Citoyen
Communes
Comptes, rapports
Concessions 413
Concordats
Confédération
Conseil des États
Conseil de la magistrature
Constitution
Départements
Dépenses
Districts
Domicile
Droits
Égalité devant la loi 3
Église 2
Élections, nominations
Éligibilité
Emprunts
Endettement
Établissement
État
Exécution
Famille cf. Protection de la -
Fonctionnaires (employés)
Fonction publique
Frein aux dépenses et à l’endettement 25
Grâce 41
Grand Conseil
Immunité
Impôts
Incompatibilités
Indemnisation
Initiative
Instruction publique
Juge
Langues
Législature 85
Libertés cf. droits constitutionnels
Lois (décrets)
Militaire
Parenté
Paroisses 2
Peuple
Pouvoirs, autorités
Préfet
Propriété garantie et expropriation 6
Protection de la famille 13a
Prud’hommes tribunal 64
Publication
Publicité
Référendum
Religion 2
Représentation proportionnelle
Responsabilité
Restriction
Revision
Service parlementaire 452
Surveillance
Système majoritaire
Système proportionnel
Travail protection 14
Tribunaux
Acceptée en votation populaire du 12 mai 1907, en vigueur depuis le 2 juin 1907 (Recueil des lois, décrets et arrêtés du canton du Valais, T., XXII 215 248 et Recueil systématique des lois de la République et Canton du Valais I n° 1). Garantie par l’Ass. féd. le 30 mars 1908 (RO 24 565; FF 1907 VI 1).
1 Cette publication se base sur les garanties fédérales publiées dans la FF. Elle peut de ce fait différer temporairement de la publication cantonale. La date de l’état est celle du dernier AF publié dans la FF.
2 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
3 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
4 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
5 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
6 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
7 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
8 Accepté en votation populaire du 28 sept. 1975, en vigueur depuis le 1er fév. 1981. Garantie de l’Ass. féd. du 24 juin 1976 (FF 1976 II 1025 art. 1 ch. 2 565).
9 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).
10 Accepté en votation populaire du 24 oct. 1993, en vigueur depuis le 1er juin 1994. Garantie de l’Ass. féd. du 12 juin 1995 (FF 1995 III 560 art. 1 ch. 5, I 957).