La Germania, l’Austria, il Belgio, il Brasile, l’Impero britannico (comprese la
Nuova Zelanda e l’India), la Bulgaria, il Cile, la Danimarca, la Città libera di Danzica, la Spagna, l’Estonia, la Finlandia, la Francia, la Grecia, l’Ungheria, l’Italia, il Giappone, la Lettonia, la Lituania, la Norvegia, i Paesi Bassi, la Polonia, il Portogallo, la Rumenia, il Salvador, il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, il Siam, la Svezia, la Svizzera, la Cecoslovacchia e l’Uruguay;
desiderosi di assicurare la garanzia e il mantenimento della libertà delle comunicazioni e del transito e di facilitare, a questo scopo, lo sviluppo della cooperazione internazionale nell’organizzazione e nell’esecuzione dei trasporti per strada ferrata;
desiderosi parimente di assicurare l’applicazione, al regime dei trasporti internazionali per strada ferrata, della massima dell’equo trattamento del commercio;
considerando che il miglior modo per giungere ad un risultato in questa materia è quello di stipulare una convenzione generale, alla quale ulteriormente potrà aderire il maggior numero possibile di Stati;
riconoscendo che l’intesa internazionale in materia di trasporti per strada ferrata è già stata oggetto di numerose convenzioni speciali fra Stati e fra amministrazioni ferroviarie, e che proprio per mezzo di tali convenzioni speciali si possono perseguire più efficacemente, nei particolari dell’applicazione dei principi stabiliti con una convenzione generale, i progressi dell’intesa internazionale in questo campo;
ma, ritenendo che, senza ostacolare il libero gioco di dette convenzioni speciali né i rapporti diretti e gli sforzi di intesa fra le amministrazioni ferroviarie, e senza menomemente ledere i diritti di sovranità o d’autorità dei diversi Stati, si è appunto mediante l’elaborazione di un regolamento sommario e sistematico degli obblighi internazionali riconosciuti in materia di trasporti internazionali per strada ferrata, che si potrà dare ai principi già acquisiti fra certi Stati o certe amministrazioni la maggior estensione possibile e che si potrà nel futuro facilitare maggiormente la stipulazione di nuove convenzioni speciali, secondo i bisogni risultanti dallo sviluppo del traffico internazionale;
considerando che la Conferenza riunita a Barcellona il 10 marzo 1921, dietro invito della Società delle Nazioni, ha espresso il voto che venga stipulata, entro un termine di due anni, una convenzione generale sul regime internazionale delle strade ferrate;
che la Conferenza radunatasi a Genova il 10 aprile 1922 domandò, in una risoluzione trasmessa agli organi competenti della Società delle Nazioni con l’approvazione del Consiglio e dell’Assemblea della Società, che fossero stipulate e messe in vigore il più presto possibile le convenzioni internazionali relative al regime delle comunicazioni, previste nei Trattati di Pace, e che l’art. 379 del Trattato di Versailles3 e gli articoli corrispondenti degli altri Trattati hanno previsto l’elaborazione di una Convenzione generale sul regime internazionale delle strade ferrate;
avendo accolto l’invito della Società delle Nazioni di partecipare ad una conferenza riunita a Ginevra il 15 novembre 1923;
nell’intento di mettere in vigore le disposizioni dello Statuto relativo al regime internazionale delle strade ferrate ivi adottato, e di stipulare a questo scopo una Convenzione generale;
le alte Parti contraenti hanno nominato loro plenipotenziari:
(Seguono i nomi dei plenipotenziari)
i quali, dopo essersi comunicati i loro pieni poteri e trovatili in buona e debita forma, hanno convenuto quanto segue:
3 L’art. 379 del Trattato di Versaglia ha il seguente tenore: «Senza pregiudizio degli obblighi particolari che le saranno imposti dal presente Trattato a profitto delle Potenze alleate ed associate, la Germania si impegna ad aderire ad ogni Convenzione generale concernente il regime internazionale del trasito, delle vie di navigazione, dei porti e delle ferrovie, che potesse essere conclusa, con l’approvazione della Società delle Nazioni, fra le Potenze alleate ed associate nel termine di cinque anni dalla messa in vigore del presente Trattato».
Deutschland, Österreich, Belgien, Brasilien, Britisches Reich (mit Neuseeland und Indien), Bulgarien, Chile, Dänemark, die Freie Stadt Danzig, Spanien, Estland,
Finnland, Frankreich, Griechenland, Ungarn, Italien, Japan, Lettland, Litauen,
Norwegen, die Niederlande, Polen, Portugal, Rumänien, Salvador, das Königreich der Serben, Kroaten und Slowenen, Siam, Schweden, die Schweiz,
die Tschechoslowakei und Uruguay,
von dem Wunsche geleitet, die Freiheit der Verkehrswege und des Durchgangsverkehrs zu gewährleisten und aufrechtzuerhalten und zu diesem Zwecke den Ausbau der internationalen Zusammenarbeit bei der Einrichtung und Durchführung der Eisenbahntransporte zu erleichtern,
von dem weitern Wunsche geleitet, die Anwendung des Grundsatzes der gerechten Behandlung des Handels auf die internationalen Eisenbahntransporte sicherzustellen,
in Erwägung, dass der beste Weg, um in dieser Frage zu einem Ergebnis zu gelangen, ein allgemeines Übereinkommen ist, dem später möglichst viele Staaten beitreten können,
in Erkenntnis der Tatsache, dass die internationale Verständigung auf dem Gebiete des Eisenbahntransportwesens schon zu zahlreichen Sondervereinbarungen zwischen Staaten und zwischen Eisenbahnverwaltungen geführt hat und dass gerade durch solche Sondervereinbarungen, welche die in einem allgemeinen Übereinkommen aufgestellten Grundsätze praktisch zur Anwendung bringen, die Fortschritte der internationalen Verständigung auf diesem Gebiete am besten gefördert werden können,
aber in der Meinung, dass ohne den Spielraum solcher Sondervereinbarungen oder die unmittelbaren Beziehungen und Verständigungsbestrebungen der Eisenbahnverwaltungen einzuengen und ohne die Hoheits‑ und Herrschaftsrechte der Staaten zu beeinträchtigen, es vielmehr möglich sein wird, durch die Ausarbeitung einer zusammenfassenden und planmässigen Regelung der anerkannten internationalen Verbindlichkeiten auf dem Gebiete des internationalen Eisenbahntransportwesens den zwischen den einzelnen Staaten oder Eisenbahnverwaltungen schon geltenden Grundsätzen eine möglichst grosse Verbreitung zu sichern und dadurch künftig, den Abschluss neuer Sondervereinbarungen nach den Bedürfnissen der Entwicklung des internationalen Verkehrs in weitestem Umfange zu fördern,
in Erwägung, dass die auf Einladung des Völkerbundes am 10. März 1921 in Barcelona zusammengetretene Konferenz den Wunsch ausgesprochen hat, es möchte ein allgemeines Übereinkommen über die internationale Rechtsordnung der Eisenbahnen innerhalb eines Zeitraumes von zwei Jahren abgeschlossen werden, und dass die am 10. April 1922 in Genua zusammengetretene Konferenz in einer Entschliessung, die den zuständigen Stellen des Völkerbundes mit Zustimmung des Völkerbundsrats und der Völkerbundsversammlung Übermittelt worden ist, das Verlangen ausgesprochen hat, es möchten sobald als möglich die in den Friedensverträgen vorgesehenen internationalen Übereinkommen über die Rechtsordnung der Verkehrswege abgeschlossen und in Kraft gesetzt werden, und dass in Artikel 379 des Vertrages von Versailles3 und in den entsprechenden Artikeln der übrigen Verträge die Ausarbeitung eines allgemeinen Übereinkommens über die internationale Rechtsordnung der Verkehrswege vorgesehen ist,
nach Annahme der Einladung des Völkerbundes zur Teilnahme an einer nach Genf auf den 15. November 1923 einberufenen Konferenz,
in dem Bestreben, die Bestimmungen des auf dieser Konferenz angenommenen Statuts über die internationale Rechtsordnung der Eisenbahnen in Kraft zu setzen und zu diesem Zweck ein allgemeines Übereinkommen abzuschliessen,
haben als hohe vertragsschliessende Teile zu ihren Bevollmächtigten ernannt:
(Es folgen die Namen der Bevollmächtigten)
die nach Austausch ihrer in guter und gehöriger Form befundenen Vollmachten über folgendes übereingekommen sind:
3 Art. 379 des Vertrages von Versailles lautet: «Unbeschadet der besonderen Verpflichtungen, die Deutschland zugunsten der alliierten und assoziierten Mächte durch den gegenwärtigen Vertrag auferlegt sind, verpflichtet sich Deutschland, jedem allgemeinen Abkommen über die internationale Regelung des Durchgangsverkehrs, der Schifffahrtswege, der Häfen und Eisenbahnen beizutreten, das zwischen den alliierten und assoziierten Mächten mit Zustimmung des Völkerbundes binnen fünf Jahren nach Inkrafttreten des gegenwärtigen Vertrages abgeschlossen wird.»
Il presente documento non è una pubblicazione ufficiale. Fa unicamente fede la pubblicazione della Cancelleria federale. Ordinanza sulle pubblicazioni ufficiali, OPubl.
Dies ist keine amtliche Veröffentlichung. Massgebend ist allein die Veröffentlichung durch die Bundeskanzlei.