0.362.2 Accordo del 24 settembre 2004 tra la Confederazione svizzera e l'Ufficio europeo di polizia (con all.)

0.362.2 Abkommen vom 24. September 2004 zwischen der Schweizerischen Eidgenossenschaft und dem Europäischen Polizeiamt (mit Anhängen)

Art. 17 Composizione delle controversie

1.  Le controversie tra la Svizzera e l’Europol in merito all’interpretazione o all’applicazione del presente accordo ovvero a ogni questione riguardante le relazioni fra la Svizzera e l’Europol che non vengono composte amichevolmente sono sottoposte alla delibera finale di un tribunale arbitrale composto da tre arbitri, su istanza di una delle parti coinvolte. Ogni parte nomina un arbitro. Il terzo arbitro, che è il presidente del tribunale arbitrale, viene scelto dai due primi arbitri.

2.  Se una delle parti non nomina un arbitro entro due mesi a decorrere dalla richiesta della controparte di procedere a detta nomina, la controparte può chiedere al presidente della Corte di giustizia internazionale o, in sua assenza, al vicepresidente, di procedere a tale nomina.

3.  Se, entro due mesi dalla loro designazione, i primi due arbitri non giungono ad un accordo sulla designazione del terzo, ciascuna delle parti può chiedere al presidente della Corte di giustizia internazionale o, in sua assenza, al vicepresidente, di procedere a detta nomina.

4.  Salvo in caso di accordo diverso fra le parti, il tribunale arbitrale stabilisce la sua procedura. Le lingue dell’arbitrato sono tedesco, francese, italiano o inglese.

5.  Il tribunale arbitrale delibera a maggioranza dei voti. In caso di parità, il voto del presidente è decisivo. La sentenza è definitiva e vincola le parti coinvolte.

6.  Ogni parte si riserva il diritto di derogare agli obblighi che le incombono in virtù del presente accordo se la procedura di cui al presente articolo viene applicata o potrebbe venire applicata in virtù del paragrafo 1, ovvero in ogni altro caso in cui una parte reputi che l’altra parte sia venuta meno agli obblighi che le incombono in virtù del presente accordo.

Art. 17 Beilegung von Streitigkeiten

1.  Streitigkeiten zwischen der Schweiz und Europol hinsichtlich der Auslegung oder Anwendung dieses Abkommens oder Fragen hinsichtlich der Beziehung zwischen der Schweiz und Europol, die nicht friedlich gelöst werden können, werden auf Antrag einer der streitenden Parteien zur abschliessenden Entscheidung einem aus drei Schiedspersonen bestehenden Schiedsgericht vorgelegt. Jede Partei benennt eine Schiedsperson. Die dritte Schiedsperson, die den Vorsitz im Schiedsgericht führt, wird von den ersten beiden Schiedspersonen ausgewählt.

2.  Ernennt eine der Parteien innerhalb von zwei Monaten nach Anfrage der anderen Partei keine Schiedsperson, so kann die andere Partei den Präsidenten des Internationalen Gerichtshofes oder in dessen Abwesenheit dessen Stellvertreter auffordern, die Ernennung vorzunehmen.

3.  Können sich die ersten beiden Schiedspersonen nicht innerhalb von zwei Monaten nach ihrer Ernennung auf eine dritte einigen, so kann jede Partei den Präsidenten des Internationalen Gerichtshofes oder in dessen Abwesenheit dessen Stellvertreter damit beauftragen, die Ernennung vorzunehmen.

4.  Das Schiedsgericht kann sein eigenes Verfahren bestimmen, es sei denn die Parteien haben es anderweitig beschlossen. Die Sprachen des Schiedsverfahrens sind Deutsch, Französisch, Italienisch oder Englisch.

5.  Das Schiedsgericht trifft seine Entscheidungen mit der Mehrheit der Stimmen. Bei Stimmengleichheit gibt die Stimme des Vorsitzenden den Ausschlag. Die Entscheidung ist endgültig und für beide streitenden Parteien bindend.

6.  Jede Partei behält sich das Recht vor, ihre aus diesem Abkommen erwachsenden Pflichten auszusetzen, wenn das in diesem Artikel beschriebene Verfahren angewandt wird oder gemäss Absatz 1 angewandt werden könnte oder in allen anderen Fällen, in denen eine Partei der Ansicht ist, dass die andere Partei die ihr aus dem Abkommen erwachsenden Pflichten verletzt hat.

 

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