151.1 Federal Act of 24 March 1995 on Gender Equality (Gender Equality Act, GEA)

151.1 Legge federale del 24 marzo 1995 sulla parità dei sessi (LPar)

Art. 5 Employees’ rights

1 Anyone who is the victim of discrimination within the meaning of Articles 3 and 4 may apply to the court or to the administrative authority for an order:

a.
prohibiting or stopping threatened discrimination;
b.
requiring existing discrimination to cease;
c.
confirming that discrimination is taking place if it is continuing to have a disruptive effect;
d.
for the payment of any salary due.

2 If the discrimination relates to the refusal of employment or to dismissal under the Code of Obligations, the person concerned is entitled only to a compensatory payment. This payment must be fixed by taking all the circumstances into account and is calculated on the basis of the probable or actual salary.

3 In the case of discrimination through sexual harassment, the court or the administrative authority may also award the person concerned compensation, unless the employer proves that it took measures that have been proven in practice to be necessary and adequate to prevent sexual harassment and which it could reasonably have been expected to take. The compensation must be fixed by taking all the circumstances into account and is calculated on the basis of the average Swiss salary.

4 The compensation in the case of discrimination through the refusal of employment in terms of Paragraph 2 must not exceed an amount equivalent to three months’ salary. The total amount of compensation must not exceed this sum even if two or more persons claim compensation for the discriminatory refusal of the same position. The compensation in the case of discrimination through dismissal under the Code of Obligations in terms of Paragraph 2 and in the case of discrimination through sexual harassment in terms of Paragraph 3 must not exceed an amount equivalent to six months’ salary.

5 Claims for damages for financial loss and pain and suffering as well as further contractual claims are reserved.

Art. 5 Pretese giuridiche

1 In caso di discriminazione secondo gli articoli 3 e 4, l’interessato può chiedere al giudice o all’autorità amministrativa:

a.
di proibire o far omettere una discriminazione imminente;
b.
di far cessare una discriminazione attuale;
c.
di accertare una discriminazione che continua a produrre effetti molesti;
d.
di ordinare il pagamento del salario dovuto.

2 Se la discriminazione consiste nel rifiuto di un’assunzione o nella disdetta di un rapporto di lavoro disciplinato dal Codice delle obbligazioni6, la persona lesa può pretendere soltanto un’indennità. Questa è stabilita tenuto conto di tutte le circostanze ed è calcolata in base al salario presumibile o effettivo.

3 Nel caso di discriminazione mediante molestia sessuale, il tribunale o l’autorità amministrativa può parimenti condannare il datore di lavoro ed assegnare al lavoratore un’indennità, a meno che lo stesso provi di aver adottato tutte le precauzioni richieste dall’esperienza e adeguate alle circostanze, che ragionevolmente si potevano pretendere da lui per evitare simili comportamenti o porvi fine. L’indennità è stabilita considerando tutte le circostanze, in base al salario medio svizzero.

4 Nel caso di discriminazione mediante rifiuto di assunzione, l’indennità prevista nel capoverso 2 non eccede l’equivalente di tre mesi di salario. Parimenti, la somma totale delle indennità versate non deve eccedere tale importo, qualora parecchie persone pretendano il versamento di un’indennità per rifiuto d’assunzione allo stesso posto di lavoro. Qualora la discriminazione avvenga mediante scioglimento di rapporti di lavoro disciplinati dal Codice delle obbligazioni7 o mediante molestie sessuali, l’indennità prevista ai capoversi 2 o 3 non eccede l’equivalente di sei mesi di salario.

5 Sono salve le pretese di risarcimento del danno e di riparazione morale, nonché le pretese contrattuali più estese.

 

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Il presente documento non è una pubblicazione ufficiale. Fa unicamente fede la pubblicazione della Cancelleria federale. Ordinanza sulle pubblicazioni ufficiali, OPubl.