Diritto internazionale 0.5 Guerra e neutralità 0.51 Difesa militare
Droit international 0.5 Guerre et neutralité 0.51 Défense militaire

0.510.114.1 Accordo dell' 8 giugno 2006 in forma di scambio di lettere tra la Svizzera e la NATO sulla partecipazione della Svizzera alla «International Security Assistance Force Afghanistan» (ISAF)

0.510.114.1 Accord du 8 juin 2006 sous forme d'un échange de lettres entre la Suisse et l'OTAN sur la participation de la Suisse à la «International Security Assistance Force Afghanistan» (ISAF)

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Preambolo

Missione Svizzera
presso l’Organizzazione
del Trattato Nord Atlantico (NATO)

Bruxelles, 8 giugno 2006

Sua Eccellenza

Signor Jaap de Hoop Scheffer

Segretario generale dell’Organizzazione

del Trattato Nord Atlantico

Bruxelles

Signor Segretario generale,

ho l’onore di confermare il ricevimento della lettera del 30 gennaio 2006 con il seguente tenore:

«Ho l’onore di riferirmi alla risoluzione 1386 del Consiglio di sicurezza dell’ONU del 20 dicembre 2001, che prevedeva l’istituzione della Forza internazionale di sicurezza in Afghanistan (International Security Force in Afghanistan/ISAF), il cui mandato è stato prorogato dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU 1413 del 23 maggio 2002 e 1444 del 27 novembre 2002, nonché alla risoluzione 1510 del Consiglio di sicurezza dell’ONU del 13 ottobre 2003, con la quale è stata ampliata la missione dell’ISAF.
In accordo con queste risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU, la NATO ha assunto il comando dell’ISAF l’11 agosto 2003. Il Consiglio dell’Atlantico del Nord si è espresso di principio a favore di un futuro ampliamento dell’ISAF.
Sulla base di quanto sopraesposto nonché di precedenti colloqui e comunicazioni, accolgo con gratitudine l’offerta del Governo svizzero di mettere a disposizione dell’ISAF un effettivo massimo di quattro ufficiali superiori.
I principi relativi all’istituzione, ai compiti e alle responsabilità dell’ISAF sono stabiliti nelle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU e nei documenti della NATO concernenti la pianificazione dell’impiego. Resta inteso che la vostra decisione definitiva in merito alla partecipazione dipende dalla vostra accettazione delle disposizioni contenute in tali documenti. Chiedo la vostra approvazione affinché il contingente svizzero si attenga a quanto stabilito da detti documenti e dalle eventuali modifiche apportate a quest’ultimi nel corso della missione. Desidero inoltre sottolineare l’importanza della continuità dell’impiego delle unità nell’ISAF e chiedo la vostra approvazione affinché il contingente svizzero non sia ritirato senza preavvisare con almeno quattro mesi di anticipo il comandante dell’ISAF (COMISAF), sempreché non sia stato convenuto altrimenti.
Attiro l’attenzione sulla risoluzione 1386 e sulle successive risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU, sull’Accordo concernente l’aiuto per la ricostruzione di istituzioni governative permanenti in Afghanistan (il cosiddetto Accordo di Bonn), l’Accordo tecnico-militare riveduto del 4 gennaio 2002 (riveduto) e altri accordi relativi ai diritti, agli obblighi, ai privilegi e alle immunità dell’ISAF e degli elementi che la costituiscono conclusi durante la sua permanenza in Afghanistan. Conto sulla vostra approvazione affinché i servizi competenti del vostro contingente nazionale adottino le misure necessarie per garantire la disciplina del vostro personale e per esercitare la giurisdizione in materia di reati e di infrazioni disciplinari eventualmente commessi dal vostro personale.
Sulla base dell’OPLAN 10419(REV1)-ISAF e dei successivi OPLAN relativi a un ampliamento della missione dell’ISAF, chiedo la vostra approvazione affinché i contingenti nazionali previsti per l’ISAF, non appena saranno giunti nella zona delle operazioni e saranno stati giudicati idonei per la missione assegnata loro dall’ISAF, siano subordinati, per quanto necessario, al controllo operativo del Comandante supremo delle forze alleate in Europa (SACEUR) e alle regole di ingaggio della NATO. Il Comandante supremo delle forze alleate in Europa, al quale compete la responsabilità generale dell’impiego, designerà inoltre il Comandante in capo delle forze alleate nell’Europa settentrionale (CINCNORTH) quale Comandante delle forze armate congiunte (Joint Force Commander/JFC), al quale è a sua volta subordinato il Comandante dell’ISAF (COMISAF). Il COMISAF comanderà i contingenti nazionali per il tramite della catena di comando da lui stabilita. Gli Stati non membri della NATO mantengono il comando sui loro contingenti.
Lo scambio di informazioni classificate della NATO e dell’ISAF tra Stati membri della NATO e Stati non membri della NATO avviene conformemente ai pertinenti accordi sulla sicurezza delle informazioni, che devono essere applicati da tutti gli Stati partecipanti.
Eventuali aspetti non disciplinati nella presente lettera restano di competenza del Governo svizzero e non comportano alcuna responsabilità finanziaria per la NATO o per gli altri elementi nazionali che costituiscono l’ISAF.
Gli Stati che mettono a disposizione truppe possono sottoporre al Segretario generale della NATO domande di natura politica in relazione con l’impiego.
Il COMISAF impiegherà i contingenti nazionali in funzione delle loro capacità e nel rispetto dell’opinione del comandante del contingente.
Ho l’onore di proporle che la presente lettera, unitamente alla sua risposta con la quale conferma l’approvazione del suo Governo in merito a quanto precede, costituisca un accordo che entri in vigore alla data della sua risposta».

Ho l’onore di comunicarle che il mio Governo ha approvato la lettera sopraccitata, la quale, unitamente alla presente risposta, costituisce un accordo che entra in vigore alla data della risposta medesima.

Voglia gradire, signor Segretario generale, l’espressione della mia alta stima.

Robert Mayor
Ambasciatore

Préambule

Mission Suisse
auprès de l’Organisation du Traité
de l’Atlantique Nord (OTAN)

Bruxelles, le 8 juin 2006

Son Excellence

M. Jaap de Hoop Scheffer

Secrétaire général de l’Organisation du Traité de l’Atlantique Nord

Bruxelles

Monsieur le Secrétaire général,

J’ai l’honneur d’accuser réception de votre lettre du 30 janvier 2006 dont le texte est le suivant:

«J’ai l’honneur de me référer à la résolution 1386 du Conseil de sécurité des Nations Unies, du 20 décembre 2001, prévoyant la création d’une force internationale d’assistance à la sécurité (ISAF) en Afghanistan, force dont le mandat a été prorogé par les résolutions 1413, du 23 mai 2002, la résolution 1444, du 27 novembre 2002, puis élargi en vertu de la résolution 1510, du 13 octobre 2003.
Conformément à ces résolutions du Conseil de sécurité des Nations Unies, l’Organisation du Traité de l’Atlantique du Nord a décidé, de prendre la direction de l’ISAF le 11 août 2003. Le Conseil de l’Atlantique Nord a approuvé le principe d’un nouvel élargissement du mandat de l’ISAF.
En conséquence, en me fondant sur les précédentes discussions et communications, j’accepte avec gratitude l’offre du Gouvernement suisse de fournir à l’ISAF jusqu’à quatre officiers d’état-major.
Les principes régissant la création, les fonctions et les responsabilités de l’ISAF sont exposés dans les résolutions du Conseil de sécurité des Nations Unies et les documents de planification opérationnelle de l’OTAN applicables. Il est entendu que votre décision finale concernant votre participation sera subordonnée à l’acceptation des dispositions énoncées dans ces documents. Je vous demande de marquer votre accord sur le fait que le contingent suisse doit agir dans le respect de ces dispositions et des modifications susceptibles d’y être apportées pendant toute la durée de l’opération. Je tiens également à souligner l’importance de la continuité du service des unités de l’ISAF et à vous demander de marquer votre accord sur le fait que le contingent suisse ne pourra être retiré sans notification préalable d’au moins quatre mois au Commandant de l’ISAF (COMISAF), sauf convention contraire.
J’appelle votre attention sur la résolution 1386 et d’autres résolutions ultérieures applicables du Conseil de sécurité des Nations Unies, sur l’Accord définissant les arrangements provisoires applicables en Afghanistan en attendant le rétablissement d’institutions étatiques permanentes (l’Accord de Bonn), l’Accord militaro-technique du 4 janvier 2002 (révisé) et sur d’autres accords pouvant être conclus sur les droits, obligations, privilèges et immunités de l’ISAF et de ses éléments constitutifs pendant leur présence sur le territoire de l’Afghanistan. Je compte obtenir de votre part confirmation que les autorités compétentes du contingent de votre pays prendront les mesures voulues pour assurer le maintien de la discipline de leur personnel et pour exercer leur juridiction en cas de délit ou d’infraction disciplinaire dont leur personnel pourrait se rendre coupable.
En ce qui concerne l’OPLAN 10419(REV1)-ISAF et de toute autre OPLAN complémentaire, relatif à un élargissement du mandat de l’ISAF, je vous demande de marquer votre accord sur le fait que les contingents nationaux mis à la disposition de l’ISAF, dès lors qu’ils sont arrivés sur le théâtre d’opérations et ont été jugés capables de mener à bien la mission qui leur est confiée dans le cadre de l’ISAF, sont transférés au Commandant suprême des forces alliées en Europe (SACEUR) à un minimum de contrôle opérationnel et soumis aux règles d’engagement de l’OTAN. Le SACEUR, qui assume la responsabilité générale de cette opération, désignera le Commandant en chef des forces alliées Nord Europe (CINCNORTH) comme Commandant des forces interarmées qui, à son tour, donnera des instructions au Commandant de l’ISAF (COMISAF). Le COMISAF donnera des ordres aux contingents des pays par l’intermédiaire de la chaîne de commandement qu’il aura établie. Les pays non OTAN garderont le commandement de leurs propres contingents.
L’échange d’informations classifiées de l’OTAN et de l’ISAF entre les pays OTAN et les pays non OTAN se fera conformément à des dispositions de sécurité appropriées qui devront être appliquées par tous les pays participants.
Des questions qui ne sont pas traitées dans la présente lettre restent du ressort du Gouvernement suisse et n’engagent pas la responsabilité financière de l’OTAN ou de l’un quelconque des éléments nationaux constitutifs de l’ISAF.
Les pays fournisseurs de troupes peuvent adresser des questions de nature politique concernant l’opération au Secrétaire général de l’OTAN.
Le COMISAF utilisera les contingents des pays en fonction de leurs capacités en tenant compte de l’avis de leurs commandants.
J’ai l’honneur de proposer que la présente lettre et votre réponse confirmant l’approbation par votre Gouvernement des dispositions qu’elle contient constituent un accord qui entrera en vigueur à la date de votre réponse.»

J’ai le plaisir de vous informer de l’acceptation par mon Gouvernement de ladite lettre qui, avec la présente réponse, constitue un accord entrant en vigueur à la date de la présente réponse.

 

Il presente documento non è una pubblicazione ufficiale. Fa unicamente fede la pubblicazione della Cancelleria federale. Ordinanza sulle pubblicazioni ufficiali, OPubl.
Ceci n’est pas une publication officielle. Seule la publication opérée par la Chancellerie fédérale fait foi. Ordonnance sur les publications officielles, OPubl.