0.941.316.3 Convenzione del 14 febbraio 1972 tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica d'Austria concernente il riconoscimento reciproco dei marchi ufficiali di garanzia impressi sulle casse d'orologio di metalli preziosi

0.941.316.3 Abkommen vom 14. Februar 1972 zwischen der Schweizerischen Eidgenossenschaft und der Republik Österreich über die gegenseitige Anerkennung der amtlichen Punzen auf Uhrgehäusen aus Edelmetall

Art. 5

1.  Per la verificazione del titolo di una cassa d’orologio è necessario procedere al saggio con la pietra di paragone. Nei casi dubbi si devono effettuare dei saggi preliminari analitici su piccole quantità prelevate dal campione mediante truciolatura o limatura. Se è accertato un titolo insufficiente, ¼ g dell’oggetto dev’essere allora verificato analiticamente.

2.  I saggi analitici vanno effettuati con i seguenti metodi:

per l’oro: l’analisi gravimetrica mediante coppellazione e separazione con acido nitrico;
per l’argento: l’analisi volumetrica mediante dissoluzione in acido nitrico e titolazione con una soluzione di cloruro di sodio (analisi Gay-Lussac) oppure titolazione mediante una soluzione di tiocianato di ammonio o di potassio con l’impiego di solfato ferrico (III) di ammonio, come indicatore (analisi Volhard);
per il platino: l’analisi gravimetrica mediante dissoluzione in acqua regia, precipitazione con cloruro di ammonio e riduzione termica in platino metallico.
L’iridio comprecipitato o contrascinato è computato come platino.

3.  Come tolleranze saggistiche sono ammesse le seguenti differenze in meno:

per l’oro e l’argento: sino ad 1 millesimo
per il platino: sino a 2 millesimi

4.  A tutte le contestazioni del titolo si deve allegare un saggio comparativo. Il risultato del saggio va indicato, per l’oro, ad un decimo di millesimo esatto, per l’argento e il platino ad un millesimo esatto.

5.  I Governi dei due Stati contraenti possono autorizzare anche altri metodi d’analisi.

Art. 5

1.  Zur Überprüfung des Feingehaltes eines Uhrgehäuses ist die Strichprobe anzuwenden. In Zweifelsfällen sind analytische Vorproben auf kleinen Mengen durch Spänen oder Feilen entnommenen Probegutes durchzuführen. Wird der ungenügende Feingehalt bestätigt, so ist ¼ g des Gegenstandes analytisch zu prüfen.

2.  Die analytischen Proben sind nach folgenden Methoden durchzuführen:

für Gold: gravimetrisch, durch Kupellation und Trennung mit Salpetersäure;
für Silber: titrimetrisch, durch Auflösung in Salpetersäure und Titrierung mit Natriumchloridlösung (nach Gay-Lussac) oder Titrierung mit Ammonium- oder Kaliumthiocyanatlösung unter Verwendung von Eisen(III)ammoniumsulfat als Indikator (nach Volhard);
für Platin: gravimetrisch, durch Auflösen in Königswasser, Fällung mit Ammoniumchlorid und Hitzereduktion zu metallischem Platin. Mitgefälltes oder mitgerissenes Iridium wird als Platin gezählt.

3.  Als Probetoleranzen werden folgende Minusabweichungen zugelassen:

für Gold und Silber: bis 1 Tausendstel
für Platin: bis 2 Tausendstel.

4.  Bei allen Feingehaltsbeanstandungen ist eine Vergleichsprobe (Testprobe) mitzuführen. Bei Gold ist das Proberesultat auf ein Zehntausendstel, bei Silber und Platin auf ein Tausendstel genau anzugeben.

5.  Die Regierungen der beiden Vertragsparteien können andere Prüfmethoden zulassen.

 

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