1. Visto l’obbligo dei Paesi partecipanti di badare in modo particolare ai bisogni dei Paesi in sviluppo, è considerato appropriato e compatibile con gli imperativi d’equità il fatto che i Paesi importatori, i quali, in virtù del presente Accordo, applicano restrizioni inerenti al commercio dei Paesi in sviluppo, accordino a detti Paesi, per quanto concerne siffatte restrizioni, compresi gli elementi come il livello di base e il coefficiente di crescita, condizioni più favorevoli di quelle concesse ad altri Paesi. Nel caso di Paesi in sviluppo, le cui esportazioni siano già oggetto di restrizioni e qualora siffatte restrizioni siano applicate in virtù del presente Accordo, occorrerebbe prevedere contingenti più elevati e coefficienti di crescita liberalistici. Occorre però tener conto della necessità di non pregiudicare indebitamente gli interessi dei fornitori e di evitare qualsiasi distorsione grave delle strutture esistenti negli scambi.
2. Vista la necessità di accordare un trattamento speciale all’esportatore di prodotti tessili dei Paesi in sviluppo, il principio dell’anteriorità non è applicato alla determinazione dei contingenti delle loro esportazioni riguardanti settori tessili ai cui mercati essi accedono per la prima volta; verranno inoltre accordati coefficienti di crescita più elevati per dette esportazioni, pur non dimenticando che questo trattamento particolare non dovrà pregiudicare indebitamente gli interessi dei vecchi fornitori, né provocare gravi distorsioni nella struttura esistente degli scambi.
3. Occorrerebbe evitare, di principio, una limitazione delle esportazioni dei Paesi partecipanti, le cui esportazioni di tessili costituiscono soltanto un debole volume complessivo rispetto alle esportazioni totali degli altri Paesi, se le esportazioni di questi Paesi rappresentano solo una esigua percentuale delle importazioni globali di tessili, di cui al presente Accordo, del Paese importatore interessato.
4. Qualora siano applicate restrizioni al commercio dei tessili di cotone, in virtù del presente Accordo, dev’essere particolarmente tenuto conto, nella determinazione del numero dei contingenti e del fattore di crescita, dell’importanza di questo commercio per i Paesi in sviluppo interessati.
5. Nella più ampia misura possibile, i Paesi partecipanti non applicano la limitazione al commercio di prodotti tessili originari d’altri Paesi partecipanti, importati nel sistema dell’ammissione temporanea a scopo di riesportazione dopo lavorazione, a condizione che esista un sistema soddisfacente di controllo e di certificazione.
6. Dev’essere presa in considerazione l’applicazione di un trattamento speciale e differenziato alle reimportazioni, in un Paese partecipante, di prodotti tessili che questo Paese avesse esportati verso un altro Paese partecipante, a scopo di lavorazione e di reimportazione successiva, tenuto conto della natura speciale di questo commercio e salve restando le disposizioni dell’articolo 3.
1. In Anbetracht der Verpflichtungen der Teilnehmerländer, die Bedürfnisse der Entwicklungsländer besonders zu berücksichtigen, wird es als angemessen und mit den Geboten der Gerechtigkeit vereinbar angesehen, dass diejenigen Einfuhrländer, die auf Grund dieser Vereinbarung Beschränkungen anwenden, welche den Handel der Entwicklungsländer betreffen, diesen Ländern in bezug auf diese Beschränkung einschliesslich der Faktoren wie Grundmengen und Zuwachsraten günstigere Bedingungen gewähren als anderen Ländern. Bei Entwicklungsländern, deren Ausfuhren bereits Beschränkungen unterworfen sind, sollten, wenn die Beschränkungen nach dieser Vereinbarung aufrechterhalten werden, höhere Kontingente und liberale Zuwachsraten vorgesehen werden. Es ist jedoch darauf zu achten, dass die Interessen der traditionellen Lieferanten nicht ungebührlich geschädigt und die bestehenden Handelsstrukturen nicht ernstlich verzerrt werden.
2. In Anbetracht der Notwendigkeit, den Ausfuhren von Textilerzeugnissen aus Entwicklungsländern eine Sonderbehandlung zuteil werden zu lassen, wird der zeitliche Vorrang der Lieferungen bei der Festsetzung von Kontingenten für ihre Ausfuhren von Erzeugnissen aus denjenigen Textilsektoren, für die sie auf den betreffenden Märkten neue Lieferanten sind, nicht berücksichtigt; für solche Ausfuhren werden höhere Zuwachsraten gewährt, wobei jedoch darauf zu achten ist, dass diese Sonderbehandlung die Interessen der traditionellen Lieferanten nicht ungebührlich schädigt und die bestehenden Handelsstrukturen nicht ernstlich verzerrt.
3. Beschränkungen für Ausfuhren aus Teilnehmerländern, deren Gesamttextilausfuhren im Vergleich zu den Gesamtausfuhren aus anderen Ländern gering sind, sollten in der Regel vermieden werden, wenn die Ausfuhren aus diesen Ländern einen geringen Prozentsatz der gesamten unter diese Vereinbarung fallenden Textileinfuhren des betreffenden Einfuhrlandes darstellen.
4. Werden auf Grund dieser Vereinbarung Beschränkungen des Handels mit Baumwolltextilien eingeführt, so wird bei der Bestimmung der Kontingentshöhen und der Zuwachsrate die Bedeutung dieses Handels für die betroffenen Entwicklungsländer besonders berücksichtigt.
5. Nach Möglichkeit werden die Teilnehmerländer keine Beschränkungen des Handels mit Textilerzeugnissen aus anderen Teilnehmerländern aufrechterhalten, die nach einem Zollverfahren zur vorübergehenden Einfuhr zwecks Wiederausfuhr nach Bearbeitung (Veredelung) eingeführt werden, sofern ein ausreichendes Kontroll- und Nachweissystern besteht.
6. Für die Wiedereinfuhren in ein Teilnehmerland von Textilerzeugnissen, die zwecks Bearbeitung und späterer Wiedereinfuhr in ein anderes Teilnehmerland ausgeführt worden waren, ist eine besondere und differenzierte Behandlung angesichts der Besonderheit dieses Handels in Betracht zu ziehen; die Bestimmungen in Artikel 3 werden dadurch nicht berührt.
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