1. Nel rispetto delle disposizioni dell’articolo 10 della Convenzione, la strategia generale dei programmi d’azione nazionali consiste nel privilegiare, per le zone colpite, programmi integrati di sviluppo locale poggianti su meccanismi di partecipazione e sull’integrazione di strategie d’eliminazione della povertà nell’azione condotta per lottare contro la desertificazione e attenuare gli effetti della siccità. I programmi mirano a consolidare la capacità dell’autorità locale e ad assicurare la partecipazione attiva delle popolazioni, delle collettività e dei gruppi locali, ponendo l’accento sull’educazione e la formazione, la mobilitazione delle organizzazioni non governative che hanno dato prova delle loro capacità operative e il rafforzamento di strutture statali decentralizzate.
2. I programmi d’azione nazionali presentano, secondo quanto conviene, le caratteristiche generali seguenti:
- a)
- lo sfruttamento, nell’elaborazione e nell’attuazione dei programmi d’azione regionali, delle esperienze effettuate per lottare contro la desertificazione e/o attenuare gli effetti della siccità, tenendo conto delle condizioni sociali, economiche ed ecologiche;
- b)
- l’identificazione dei fattori che contribuiscono alla desertificazione e/o alla siccità, delle risorse e capacità disponibili e necessarie nonché l’elaborazione delle politiche da seguire e delle soluzioni e misure istituzionali e di altro tipo necessarie per lottare contro siffatti fenomeni e/o attenuarne gli effetti; e
- c)
- l’accrescimento della partecipazione delle popolazioni e degli enti locali, comprese donne, agricoltori e pastori, e la delega di maggiori poteri a tali gruppi in materia di gestione.
3. I programmi d’azione nazionali prevedono parimenti, secondo quanto conviene:
- a)
- misure per migliorare il contesto economico ai fini dell’eliminazione della povertà, consistenti:
- i)
- nell’accrescer e il reddito e creare impieghi, soprattutto per i più poveri, mediante:
- –
- lo sviluppo dei mercati per i prodotti agricoli e di allevamento,
- –
- la creazione di strumenti finanziari adeguati ai bisogni locali,
- –
- l’incoraggiamento della diversificazione nell’agricoltura e la costituzione di imprese agricole, e
- –
- lo sviluppo di attività economiche di tipo para-agricolo o non agricolo;
- ii)
- nel migliorare le prospettive a lungo termine delle economie rurali:
- –
- istituendo misure di sostegno all’investimento produttivo e assicurando l’accesso ai mezzi di produzione,
- –
- instaurando una politica dei prezzi e una politica fiscale nonché pratiche commerciali che favoriscano la crescita economica;
- iii)
- nel definire e applicare politiche in materia demografica e migratoria atte a ridurre la pressione demografica sulle terre;
- iv)
- nel promuovere il ricorso a colture resistenti alla siccità e l’utilizzazione di sistemi integrati d’arido-coltura per assicurare la sicurezza alimentare;
- b)
- misure per conservare le risorse naturali, consistenti:
- i)
- nel garantire una gestione integrata e durevole delle risorse naturali, comprese:
- –
- le terre agricole e pastorizie,
- –
- la vegetazione e la fauna,
- –
- le foreste,
- –
- le risorse idriche,
- –
- la diversità biologica;
- ii)
- nell’intensificare le campagne di sensibilizzazione del pubblico e di educazione ecologica e prevedere una istruzione in questo campo, diffondere le conoscenze concernenti le tecniche relative alla gestione durevole delle risorse naturali;
- iii)
- nell’assicurate la valorizzazione e l’utilizzazione razionale di diverse fonti energetiche e promuovere fonti d’energia alternative, in particolare l’energia solare, l’energia eolica e il biogas, e prevedere accordi particolari per il trasferimento, l’acquisizione e l’adattamento di tecnologie pertinenti, suscettibili di permettere d’alleviare le pressioni esercitate sulle risorse naturali fragili;
- c)
- misure per migliorare l’organizzazione istituzionale, consistenti:
- i)
- nel definire le funzioni e le responsabilità rispettive dell’amministrazione centrale e delle autorità locali nel quadro della politica di pianificazione del territorio,
- ii)
- nell’incoraggiare una politica di decentralizzazione attiva avente per scopo di trasferire alle autorità locali responsabilità gestionale e potere decisionale, di incitare gli enti locali a prendere iniziative e ad assumere responsabilità, e di favorire la creazione di strutture locali, e
- iii)
- nell’adeguare, secondo quanto conviene, il quadro istituzionale e normativo in cui s’iscrive la gestione delle risorse naturali affinché le popolazioni locali beneficino della garanzia di occupazione delle terre;
- d)
- misure per migliorare la conoscenza del fenomeno della desertificazione, consistenti:
- i)
- nel promuovere la ricerca nonché la raccolta, l’elaborazione e lo scambio d’informazioni sugli aspetti scientifici, tecnici e socioeconomici della desertificazione,
- ii)
- nel migliorare i mezzi nazionali di ricerca nonché la raccolta, l’elaborazione, lo scambio e l’analisi d’informazioni, per migliorare la comprensione del fenomeno e metter in pratica i risultati delle analisi, e
- iii)
- nell’incoraggiare lo studio a medio e lungo termine:
- –
- dell’evoluzione socio-economica e culturale nelle zone colpite,
- –
- dell’evoluzione delle risorse naturali dal punto di vista qualitativo e quantitativo, e
- –
- dell’interazione tra il clima e la desertificazione; e
- e)
- misure per sorvegliare e valutare gli effetti della siccità, consistenti:
- i)
- nel definire strategie per valutare le incidenze della variabilità naturale del clima sulla siccità e la desertificazione a livello regionale e/o per utilizzare le previsioni concernenti la variabilità stagionale e inte-rannuale del clima per tentare di attenuare gli effetti della siccità,
- ii)
- nel rafforzare le capacità d’allarme precoce e d’intervento, instaurare una gestione più razionale dei soccorsi d’urgenza e dell’aiuto alimentare, migliorare i sistemi di immagazzinamento e di distribuzione delle derrate alimentari, i sistemi di protezione del bestiame e le infrastrutture pubbliche, e promuovere nuovi mezzi d’esistenza nelle zone esposte alla siccità,
- iii)
- nel sorvegliare e valutare il degrado ecologico per fornire, in tempo utile, informazioni affidabili sul processo di degrado delle risorse e sulla dinamica di tale fenomeno per essere in grado di concepire migliori politiche e misure di lotta.