1.9 Le spese annue di esercizio e di mantenimento dell’Istituto saranno coperte dalle entrate iscritte nel bilancio di previsione dell’Istituto, che comprenderanno segnatamente il contributo ordinario di base del Governo italiano, promotore dell’Istituto, approvato dal Parlamento italiano e fissato dal Governo in 300 milioni annui di lire italiane a partire dal 1985; il contributo potrà essere riveduto a ogni scadenza triennale dalla legge d’approvazione del bilancio dello Stato italiano, così pure i contributi annui ordinari degli altri Governi partecipanti.
2. Ai fini della ripartizione, tra gli altri Governi partecipanti, delle aliquote delle spese annue non coperte dal contributo del Governo italiano o mediante entrate provenienti da altra fonte, i sopraccitati Governi verranno ripartiti in diverse categorie a ciascuna delle quali corrisponderà un determinato numero di unità.
3. Il numero di categorie, quello di unità corrispondenti a ogni categoria, l’importo di ogni unità così come la classificazione di ciascun Governo in una categoria saranno stabiliti dall’Assemblea generale, mediante risoluzione presa alla maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti, su proposta di una Commissione nominata dall’Assemblea stessa. Per la classificazione va tenuto conto, tra l’altro, del reddito nazionale del paese rappresentato.
4. Le decisioni prese in virtù del paragrafo 3 del presente articolo, possono essere rivedute, ogni tre anni mediante una nuova risoluzione dell’Assemblea generale, presa alla maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti, in occasione della decisione prevista nell’articolo 5 capoverso 3.
5. Le risoluzioni prese dall’Assemblea generale in virtù dei paragrafi 3 e 4 del presente articolo saranno notificate dal Governo italiano a ciascun Governo partecipante.
6. Entro un anno dalla notificazione di cui al paragrafo 510 del presente articolo, ogni Governo partecipante ha la facoltà di interporre reclami, alla prossima Assemblea generale, contro le risoluzioni relative alla propria classificazione. L’Assemblea generale si pronuncerà in merito mediante risoluzione, presa alla maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti, che sarà notificata, tramite il Governo italiano, al Governo interessato. Quest’ultimo, tuttavia, potrà disdire la sua adesione all’Istituto secondo la procedura prevista nel capoverso 3 dell’articolo 19.
7.11 I Governi partecipanti, in ritardo di più di due anni nel pagamento dei loro contributo, perdono il diritto di voto in seno all’Assemblea generale sino a quando avranno regolato la loro posizione. Inoltre, non sarà tenuto conto di questi Governi ai fini della maggioranza richiesta dall’articolo 19 del presente Statuto.
8. I locali necessari all’esercizio dei servizi dell’Istituto sono messi a disposizione dal Governo italiano.
9. In attesa che siano incassati i contributi dovuti dai Governi partecipanti e per fronteggiare sia le spese correnti sia quelle impreviste, è costituito un Fondo d’esercizio dell’Istituto.
10. Le norme concernenti il Fondo d’esercizio devono far parte del Regolamento dell’Istituto12. Esse saranno adottate e modificate dall’Assemblea generale alla maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti.
8 Nuovo testo adottato dall’Assemblea generale dell’Istituto il 16 giu. 1965, approvato dall’AF il 17 giu. 1968 e entrato in vigore per la Svizzera il 15 lug. 1968 (RU 1969 452 451; FF 1967 II 933).
9 Nuovo testo adottato dall’Assemblea generale dell’Istituto il 9 nov. 1984 e entrato in vigore per tutti gli Stati partecipanti il 13 gen. 1986 (RU 1986 473 n. I).
10 Rettificazione della traduzione italiana pubblicata nella RU.
11 Nuovo testo adottato dall’Assemblea generale dell’Istituto il 18 feb. 1969 e entrato in vigore per tutti gli Stati partecipanti il 29 set. 1916 (RU 1977 286 n. I).
12 Non pubblicato nella RU.
1.9 Die Jährlichen Aufwendungen für den Betrieb und den Unterhalt des Institutes werden aus den im Voranschlag des Institutes aufgeführten Einnahmen gedeckt. Diese umfassen namentlich den ordentlichen Grundbetrag der italienischen Regierung als Urheberin des Institutes, so wie er vom italienischen Parlament angenommen worden ist, und den diese Regierung vom Jahre 1985 an auf die Summe von 300 Millionen italienische Lire pro Jahr festzusetzen erklärt, welche am Ende jedes dreijährigen Zeitraumes durch das Gesetz über die Genehmigung des Voranschlages des italienischen Staates geändert werden kann, sowie die ordentlichen jährlichen Beiträge der anderen beteiligten Regierungen.
2. Zum Zwecke der Verteilung des weder durch den ordentlichen Beitrag der italienischen Regierung noch durch die aus andern Quellen fliessenden Einnahmen gedeckten Teils der jährlichen Kosten unter die andern beteiligten Regierungen werden diese letzteren in Kategorien eingereiht. Jeder Kategorie entspricht eine gewisse Anzahl Einheiten.
3. Die Anzahl der Kategorien, die Anzahl der jeder Kategorie entsprechenden Einheiten, der Betrag jeder Einheit sowie die Einteilung jeder Regierung in eine Kategorie werden, auf Antrag einer von der Versammlung ernannten Kommission, durch einen Beschluss der Generalversammlung bestimmt, wofür eine Zweidrittelsmehrheit der anwesenden und stimmenden Mitglieder erforderlich ist. Bei dieser Einteilung berücksichtigt die Versammlung, neben andern Erwägungen, das Nationaleinkommen des vertretenen Staates.
4. Die von der Generalversammlung auf Grund von Ziffer 3 dieses Artikels gefassten Beschlüsse können alle drei Jahre durch eine neue Entschliessung der Generalversammlung revidiert werden, die mit der gleichen Zweidrittelsmehrheit der anwesenden und stimmenden Mitglieder anlässlich ihres in Absatz 3 von Artikel 5 vorgesehenen Beschlusses gefasst wird.
5. Die auf Grund der Ziffern 3 und 4 dieses Artikels gefassten Beschlüsse der Generalversammlung werden von der italienischen Regierung jeder beteiligten Regierung notifiziert.
6. Innert Jahresfrist seit der in Ziffer 5 dieses Artikels vorgesehenen Notifikation hat jede beteiligte Regierung die Befugnis, gegen die ihre Einreihung betreffenden Beschlüsse an der nächsten Tagung der Generalversammlung Einwendungen zu erheben. Die Generalversammlung entscheidet darüber durch einen mit Zweidrittelsmehrheit der anwesenden und stimmenden Mitglieder gefassten Beschluss, welcher von der italienischen Regierung der betreffenden beteiligten Regierung notifiziert wird. Diese letztere Regierung hat jedoch die Befugnis, ihren Beitritt zum Institut in Anwendung des in Absatz 3 von Artikel 19 vorgesehenen Verfahrens zu kündigen.
7.10 Beteiligte Regierungen, die mit der Bezahlung ihres Beitrages mehr als zwei Jahre im Rückstand sind, verlieren ihr Stimmrecht in der Generalversammlung, bis sie ihr Verhältnis geregelt haben. Ferner bleiben diese Regierungen für die Festsetzung der nach Artikel 19 dieses Statuts erforderlichen Mehrheit unberücksichtigt.
8. Die für den Betrieb der Abteilungen des Instituts erforderlichen Räumlichkeiten werden ihm von der italienischen Regierung zur Verfügung gestellt.
9. Es wird ein Betriebsfonds des Instituts geschaffen mit dem Zweck, bis zum Eingang der von den beteiligten Regierungen geschuldeten Beiträge die laufenden Kosten und ebenso die unvorhergesehenen Kosten zu decken.
10. Die Vorschriften über den Betriebsfonds bilden einen Bestandteil des Reglements des Instituts11 Sie werden von der Generalversammlung mit Zweidrittelsmehrheit der anwesenden und stimmenden Mitglieder angenommen und abgeändert.
8 Fassung angenommen von der Generalversammlung des Instituts am 16. Juni 1965, von der Bundesversammlung genehmigt am 17. Juni 1968, für die Schweiz in Kraft getreten am 15. Juli 1968 (AS 1969 446 445; BBl 1967 II 1291).
9 Fassung angenommen von der Generalversammlung des Instituts am 9. Nov. 1984, für alle Vertragsstaaten in Kraft seit 13. Jan. 1986 (AS 1986 473 Ziff. I).
10 Fassung angenommen von der Generalversammlung des Instituts am 18. Febr. 1969, für alle Vertragsstaaten in Kraft seit 29. Sept. 1976 (AS 1977 286 Ziff. I).
11 In der AS nicht veröffentlicht.
Il presente documento non è una pubblicazione ufficiale. Fa unicamente fede la pubblicazione della Cancelleria federale. Ordinanza sulle pubblicazioni ufficiali, OPubl.
Dies ist keine amtliche Veröffentlichung. Massgebend ist allein die Veröffentlichung durch die Bundeskanzlei.