Internationales Recht 0.9 Wirtschaft - Technische Zusammenarbeit 0.97 Entwicklung und Zusammenarbeit
Diritto internazionale 0.9 Economia - Cooperazione tecnica 0.97 Sviluppo e cooperazione

0.975.232.1 Abkommen vom 7. Juni 2010 zwischen der Schweizerischen Eidgenossenschaft und der Arabischen Republik Ägypten über die Förderung und den gegenseitigen Schutz von Investitionen

0.975.232.1 Accordo del 7 giugno 2010 tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica araba d'Egitto concernente la promozione e la protezione reciproca degli investimenti

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Art. 12 Streitigkeiten zwischen einer Vertragspartei und einem Investor der anderen Vertragspartei

(1)  Streitigkeiten zwischen einer Vertragspartei und einem Investor der anderen Vertragspartei über dessen Investition auf dem Hoheitsgebiet der ersteren, welche die geltend gemachte Verletzung dieses Abkommens betreffen (nachfolgend «Investitionsstreitigkeit» genannt), werden, unbeschadet Artikel 13 dieses Abkommens (Streitigkeiten zwischen den Vertragsparteien), nach Möglichkeit durch Beratungen, Verhandlungen oder Mediation (nachfolgend «Verfahren zur einvernehmlichen Lösung») beigelegt.

(2)  Bevor der Investor eine Investitionsstreitigkeit zur Beilegung gemäss Absatz 3 unterbreiten darf, muss er zusätzlich zum Verfahren gemäss Absatz 1 die Streitigkeit dem innerstaatlichen Verwaltungsverfahren in der Vertragspartei, auf deren Hoheitsgebiet die Investition getätigt wurde (nachfolgend «Streitpartei»), unterbreiten. Der Investor kann die Investitionsstreitigkeit dem innerstaatlichen Verwaltungsverfahren parallel zu oder in Verbindung mit dem in Absatz 1 erwähnten Verfahren zur einvernehmlichen Lösung unterbreiten. Die beiden Verfahren dürfen in keinem Fall die Frist von sechs Monaten seit dem schriftlichen Gesuch zur Durchführung von Beratungen, Verhandlungen oder Mediation überschreiten.

(3)  Wenn die Investitionsstreitigkeit während den sechs Monaten nicht einvernehmlich beigelegt werden kann und der Investor mit dem Ergebnis des innerstaatlichen Verwaltungsverfahrens nicht zufrieden ist, kann er die Streitigkeit wahlweise wie folgt unterbreiten:

den Gerichten der Vertragspartei, auf deren Hoheitsgebiet die Investition getätigt wurde;
dem Regionalzentrum für internationale Handelsschiedsgerichtsbarkeit in Kairo6;
einem Ad-hoc-Schiedsgericht, welches sofern von den Streitparteien nicht anders vereinbart, gemäss den Schiedsregeln der UNO-Kommission für internationales Handelsrecht (UNCITRAL) geschaffen wird; oder
dem Internationalen Zentrum zur Beilegung von Investitionsstreitigkeiten (ICSID), errichtet durch das am 18. März 19657 zur Unterschrift aufgelegte Washingtoner Übereinkommen zur Beilegung von Investitionsstreitigkeiten zwischen Staaten und Angehörigen anderer Staaten.

(4)  Jede Vertragspartei erteilt hiermit ihre uneingeschränkte und unwiderrufliche Zustimmung, Investitionsstreitigkeiten gemäss Absatz 3 der internationalen Schiedsgerichtsbarkeit zu unterbreiten. Falls der Investor und die Streitpartei aber einen Investitionsvertrag abgeschlossen haben, werden Streitigkeiten über die Verletzung des Investitionsvertrages durch den in diesem Vertrag vorgesehenen Streitschlichtungsmechanismus beigelegt. Es besteht Einvernehmen darüber, dass die Beilegung von Investitionsstreitigkeiten aufgrund einer Verletzung dieses Abkommens dadurch nicht berührt wird.

(5)  Der Investor kann eine Investitionsstreitigkeit nicht mehr einem nationalen Gericht oder der Schiedsgerichtsbarkeit unterbreiten, wenn mehr als fünf Jahre vergangen sind seit dem Zeitpunkt, an welchem der Investor von der Verletzung dieses Abkommens und dem daraus erlittenen Verlust oder Schaden Kenntnis erlangte oder hätte erlangen sollen.

(6)  Hat der Investor die Investitionsstreitigkeit einem der in Absatz 3 erwähnten Streitschlichtungsgremien unterbreitet, ist diese Wahl endgültig.

(7)  Sofern die Streitparteien nichts anderes bestimmen, besteht das Schiedsgericht aus drei Schiedsrichtern, wobei jede Streitpartei einen Schiedsrichter bestimmt und der dritte, welcher den Vorsitz hat, einvernehmlich bestimmt wird. Können sich die Streitparteien innerhalb von drei Monaten seit der Stellung des Schiedsbegehrens nicht auf die Zusammensetzung des Schiedsgerichts einigen, bestimmt der Generalsekretär von ICSID auf Begehren einer Streitpartei den oder die noch nicht bestimmten Schiedsrichter.

(8)  Das Schiedsgericht entscheidet die Investitionsstreitigkeit in Übereinstimmung mit diesem Abkommen und den anwendbaren Regeln und Grundsätzen des Völkerrechts.

(9)  Das Schiedsgericht kann, separat oder in Kombination, nur Folgendes zusprechen:

(a)
Schadenersatz und den anwendbaren Zins;
(b)
die Rückgabe des Eigentums, wobei in diesem Fall der Schiedsspruch die Möglichkeit vorsehen muss, dass die Streitpartei anstelle der Rückgabe Schadenersatz und den anwendbaren Zins zahlen kann.

Das Schiedsgericht kann auch die Verfahrenskosten und diejenigen der Rechtsvertretung gemäss den anwendbaren Schiedsregeln zusprechen.

(10)  Der Schiedsspruch ist endgültig und für die Streitparteien bindend und wird unverzüglich gemäss dem Recht der betroffenen Vertragspartei vollzogen.

6 Cairo Regional Centre for International Commercial Arbitration

7 SR 0.975.2

Art. 12 Controversie tra una Parte contraente e un investitore dell’altra Parte contraente

(1)  Le controversie tra una Parte contraente e un investitore dell’altra Parte contraente relative a un investimento di quest’ultimo sul territorio della prima e concernenti una presunta violazione del presente Accordo (di seguito «controversia in materia d’investimento») sono composte, per quanto possibile e senza pregiudicare l’articolo 13 del presente Accordo (Controversie tra le parti contraenti), mediante consultazione, negoziazione o mediazione (di seguito «procedura di composizione amichevole»).

(2)  Prima di ricorrere a una delle autorità di cui al paragrafo (3) e in aggiunta al paragrafo (1), l’investitore sottopone la controversia in materia d’investimento alla procedura amministrativa prevista dalla legislazione della Parte contraente sul cui territorio è stato effettuato l’investimento (di seguito «Parte contestante»). L’investitore può sottoporre la controversia in materia d’investimento alla suddetta procedura amministrativa contemporaneamente alla procedura di composizione amichevole di cui al paragrafo (1) o congiuntamente ad essa. Le due procedure non superano in alcun caso i sei mesi a contare dalla domanda scritta di consultazione, negoziazione o mediazione presentata dall’investitore.

(3)  Qualora la procedura di composizione amichevole non abbia permesso di risolvere la controversia in materia d’investimento nell’arco di sei mesi e l’investitore non sia soddisfatto dell’esito della procedura amministrativa summenzionata, quest’ultimo può scegliere di sottoporla:

ai tribunali della Parte contraente sul cui territorio è stato effettuato l’investimento;
al Centro regionale del Cairo per l’arbitrato commerciale internazionale6;
a un tribunale arbitrale ad hoc che, salvo accordo contrario tra le parti in controversia, è costituito secondo il regolamento d’arbitrato della Commissione delle Nazioni Unite per il diritto commerciale internazionale (UNCITRAL); o
al Centro internazionale per la risoluzione delle controversie relative agli investimenti (CIRCI), istituito dalla Convenzione per la composizione delle controversie relative agli investimenti fra Stati e cittadini d’altri Stati7, aperta alla firma a Washington il 18 marzo 1965.

(4)  Ciascuna Parte contraente acconsente in modo incondizionato e irrevocabile a sottoporre qualsiasi controversia in materia d’investimento a un arbitrato internazionale, conformemente al paragrafo (3). Tuttavia, qualora l’investitore e la Parte contestante abbiano firmato un contratto d’investimento, per risolvere le controversie derivanti dalla violazione di detto contratto è applicabile la procedura di composizione prevista da tale contratto. È inteso che ciò non pregiudica la composizione delle controversie in materia d’investimento derivanti dalla violazione del presente Accordo.

(5)  L’investitore non può sottoporre alcuna pretesa a un tribunale nazionale o all’arbitrato se sono passati più di cinque anni dalla data in cui è venuto o dovrebbe essere venuto a conoscenza della violazione del presente Accordo e della perdita o del danno da essa derivante.

(6)  Una volta che l’investitore ha sottoposto la controversia in materia d’investimento a una delle autorità di cui al paragrafo (3), tale scelta è definitiva.

(7)  Salvo diversa disposizione delle parti in controversia, il tribunale arbitrale è composto di tre arbitri; ciascuna parte designa un arbitro e il terzo, che funge da presidente, è designato di comune accordo dalle parti. Se il tribunale arbitrale non viene costituito nei tre mesi successivi alla presentazione della domanda di arbitrato, il Segretario generale del CIRCI designa, su richiesta di una delle parti in controversia, l’arbitro o gli arbitri non ancora designati.

(8)  Il tribunale arbitrale delibera sulla controversia conformemente alle disposizioni del presente Accordo e alle regole e ai principi applicabili del diritto internazionale.

(9)  Il tribunale arbitrale può concedere unicamente, in maniera separata o combinata:

(a)
danni pecuniari e ogni interesse applicabile;
(b)
la restituzione di beni, nel qual caso la sentenza dispone che la Parte contestante possa versare danni pecuniari, e ogni interesse applicabile, in cambio di una restituzione.

Il tribunale può inoltre attribuire spese ed esborsi conformemente alle regole di arbitrato applicabili.

(10)  La sentenza arbitrale è definitiva e vincolante per le parti in controversia; è eseguita senza indugio conformemente alla legislazione della Parte contraente interessata.

6 Cairo Regional Centre for International Commercial Arbitration

7 RS 0.975.2

 

Dies ist keine amtliche Veröffentlichung. Massgebend ist allein die Veröffentlichung durch die Bundeskanzlei.
Il presente documento non è una pubblicazione ufficiale. Fa unicamente fede la pubblicazione della Cancelleria federale. Ordinanza sulle pubblicazioni ufficiali, OPubl.