Die Vertragsparteien –
eingedenk dessen, dass das Übereinkommen zur Erhaltung der wandernden wildlebenden Tierarten von 19792 ermutigt, auf internationaler Ebene gemeinsame Massnahmen zum Schutz wandernder Tierarten zu treffen;
sowie eingedenk dessen, dass die erste Tagung der Konferenz der Vertragsparteien, die im Oktober 1985 in Bonn stattfand, das zuständige Sekretariat anwies, geeignete Massnahmen zur Ausarbeitung eines Abkommens über westpaläarktische Anatidae zu ergreifen;
in der Erwägung, dass die wandernden Wasservögel einen wichtigen Bestandteil der biologischen Vielfalt unserer Erde ausmachen, und dem Geist des Übereinkommens über die Biologische Vielfalt von 19923 und der Agenda 21 entsprechend zum Nutzen der heutigen und künftigen Generationen erhalten bleiben sollen;
im Bewusstsein des wirtschaftlichen, sozialen und kulturellen Nutzens sowie des Erholungswerts, der mit der Entnahme aus der Natur bestimmter wandernder Wasservogelarten verbunden ist, sowie der umweltbezogenen, ökologischen, genetischen, wissenschaftlichen, ästhetischen, freizeitbezogenen, kulturellen, erzieherischen, sozialen und wirtschaftlichen Werte der wandernden Wasservögel ganz allgemein;
überzeugt, dass jegliche Entnahme aus der Natur von wandernden Wasservögeln im Sinne der Nachhaltigkeit und unter Berücksichtigung der Erhaltungssituation der jeweiligen Art in ihrem gesamten Verbreitungsgebiet sowie ihrer biologischen Eigenheiten erfolgen muss;
im Bewusstsein dessen, dass die wandernden Wasservögel besonders gefährdet sind, weil sie bei ihrer Wanderung weite Strecken zurücklegen und auf Netze von Feuchtgebieten angewiesen sind, die ständig kleiner werden und Schaden leiden durch menschliche Eingriffe, die dem Grundsatz der nachhaltigen Nutzung nicht entsprechen, wie er im Übereinkommen von 19714 über Feuchtgebiete, insbesondere als Lebensraum für Wasser- und Watvögel, von internationaler Bedeutung festgehalten wird;
in Anerkennung der Notwendigkeit, unverzüglich Massnahmen zu ergreifen, um den Rückgang der wandernden Wasservogelarten und ihrer Lebensräume im geographischen Raum der Wanderrouten der Wasserzugvögel Afrikas und Eurasiens zu stoppen;
überzeugt, dass der Abschluss eines multilateralen Abkommens und seine Umsetzung durch koordinierte, abgesprochene Massnahmen erheblich zu einem wirksamen Schutz der wandernden Wasservögel und ihrer Lebensräume beitragen und sich auch auf weitere Arten der Tier- und Pflanzenwelt günstig auswirken werden;
im Wissen darum, dass für die wirksame Umsetzung eines solchen Abkommens gewisse Arealstaaten bei Forschung und Ausbildung, bei der Überwachung der wandernden Wasservogelarten und ihrer Lebensräume, beim Management dieser Lebensräume und bei der Schaffung oder Verbesserung wissenschaftlicher und administrativer Einrichtungen zur Durchführung dieses Abkommens unterstützt werden müssen,
sind wie folgt übereingekommen:
Le Parti contraenti
ricordando che la Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici della fauna selvatica, 19792, promuove le misure di cooperazione internazionale in vista della conservazione delle specie migratrici;
ricordando inoltre che nella prima sessione della Conferenza delle Parti alla Convenzione, tenutasi a Bonn nell’ottobre 1985, il Segretariato della Convenzione è stato incaricato di adottare misure appropriate per l’elaborazione di un Accordo sugli Anatidi del Paleartico occidentale;
considerando che gli uccelli acquatici migratori costituiscono una parte importante della diversità biologica mondiale e, conformemente allo spirito della Convenzione sulla diversità biologica, 19923, e dell’Agenda 21, dovrebbero essere conservati a beneficio delle generazioni presenti e future;
consce dei vantaggi economici, sociali, culturali e ricreativi derivanti dai prelievi di alcune specie di uccelli acquatici migratori e del valore ambientale, ecologico, genetico, scientifico, estetico, ricreativo, culturale, educativo, sociale ed economico degli uccelli acquatici migratori in generale;
convinte del fatto che qualsiasi prelievo di uccelli acquatici migratori dev’essere effettuato conformemente al principio dell’utilizzazione sostenibile, tenendo conto dello stato di conservazione della specie interessata sull’insieme dell’area di ripartizione nonché delle sue caratteristiche biologiche;
consce che gli uccelli acquatici migratori sono particolarmente vulnerabili poiché la loro migrazione avviene su lunghe distanze e sono dipendenti dalle reti di zone umide, la cui superficie diminuisce e che si degradano a causa delle attività umane non conformi al principio dell’utilizzazione sostenibile, come sottolinea la Convenzione sulle zone umide d’importanza internazionale segnatamente come habitat degli uccelli acquatici e palustri, 19714;
riconoscendo la necessità di adottare misure immediate per metter fine alla progressiva scomparsa di specie di uccelli acquatici migratori e dei loro habitat all’interno dello spazio geografico nel quale si iscrivono i sistemi di migrazione degli uccelli acquatici dell’Africa-Eurasia;
convinte che la conclusione di un Accordo multilaterale e la sua concretizzazione attraverso misure coordinate e concertate contribuiranno in maniera significativa a una conservazione efficace degli uccelli acquatici migratori e dei loro habitat e avranno un’incidenza positiva su numerose altre specie di fauna e flora;
riconoscendo che l’applicazione efficace di un simile Accordo richiederà che venga fornito un aiuto a determinati Stati dell’area di ripartizione per la ricerca, la formazione e la sorveglianza continua relativa alle specie migratrici di uccelli acquatici nonché ai loro habitat, per la gestione di tali habitat e per la costituzione o il miglioramento di istituzioni scientifiche e amministrative incaricate della concretizzazione dell’Accordo,
hanno convenuto quanto segue:
Dies ist keine amtliche Veröffentlichung. Massgebend ist allein die Veröffentlichung durch die Bundeskanzlei.
Il presente documento non è una pubblicazione ufficiale. Fa unicamente fede la pubblicazione della Cancelleria federale. Ordinanza sulle pubblicazioni ufficiali, OPubl.