(1) Eine neue Sorte ist mit einer Sortenbezeichnung zu kennzeichnen.
(2) Diese Sortenbezeichnung muss die Identifizierung der neuen Sorte ermöglichen; sie darf insbesondere nicht ausschliesslich aus Zahlen bestehen.
Die Sortenbezeichnung darf nicht geeignet sein, hinsichtlich der Merkmale, des Werts oder der Identität der neuen Sorte oder der Identität des Züchters irrezuführen oder Verwechslungen hervorzurufen. Sie muss sich insbesondere von jeder Sortenbezeichnung unterscheiden, die in einem der Verbandsstaaten bereits vorhandene Sorten derselben botanischen Art oder einer verwandten Art kennzeichnet.
(3) Der Züchter oder sein Rechtsnachfolger darf als Sortenbezeichnung für eine neue Sorte weder eine Bezeichnung hinterlegen, für die er in einem Verbandsstaat den den Fabrik- oder Handelsmarken gewährten Schutz für Erzeugnisse geniesst, die im Sinne des Markenrechts gleich oder gleichartig sind, noch eine mit dieser Marke verwechslungsfähige Bezeichnung, es sei denn, er verpflichte sich, auf sein Recht aus der Marke bei Eintragung der Sortenbezeichnung für die neue Sorte zu verzichten.
Hinterlegt der Züchter oder sein Rechtsnachfolger gleichwohl die Sortenbezeichnung, so kann er von ihrer Eintragung an für die oben bezeichneten Erzeugnisse nicht mehr ein Recht aus der Fabrik- oder Handelsmarke geltend machen.
(4) Die Sortenbezeichnung der neuen Sorte wird von dem Züchter oder seinem Rechtsnachfolger bei der in Artikel 30 vorgesehenen Behörde hinterlegt. Stellt sich heraus, dass diese Sortenbezeichnung den Erfordernissen der vorstehenden Absätze nicht entspricht, so verweigert die Behörde die Eintragung und verlangt von dem Züchter oder seinem Rechtsnachfolger, dass er innerhalb einer vorgeschriebenen Frist eine andere Sortenbezeichnung vorschlägt. Die Sortenbezeichnung wird gleichzeitig mit der Erteilung des Schutzrechts gemäss Artikel 7 eingetragen.
(5) Eine neue Sorte darf in den Verbandsstaaten nur unter derselben Sortenbezeichnung angemeldet werden. Die für die Erteilung des Schutzrechts zuständige Behörde eines jeden Staates ist verpflichtet, die so hinterlegte Sortenbezeichnung einzutragen, sofern sie nicht feststellt, dass diese Sortenbezeichnung in ihrem Staat ungeeignet ist. In diesem Fall kann die Behörde von dem Züchter oder seinem Rechtsnachfolger verlangen, dass er eine Übersetzung der ursprünglichen Sortenbezeichnung oder eine geeignete andere Sortenbezeichnung vorschlägt.
(6) Wird eine Sortenbezeichnung für eine neue Sorte bei der zuständigen Behörde eines Verbandsstaats hinterlegt, so teilt diese sie dem in Artikel 15 vorgesehenen Verbandsbüro mit; dieses unterrichtet die zuständigen Behörden der anderen Verbandsstaaten. Jeder Verbandsstaat kann dem mitteilenden Staat seine etwaigen Einwendungen über das Verbandsbüro zugehen lassen.
Die zuständige Behörde eines jeden Verbandsstaats teilt dem Verbandsbüro jede Eintragung einer Sortenbezeichnung für eine neue Sorte und jede Verweigerung einer Eintragung mit; das Verbandsbüro unterrichtet die zuständigen Behörden der anderen Verbandsstaaten. Die Eintragungen werden durch das Verbandsbüro auch den Mitgliedstaaten des Pariser Verbands zum Schutz des gewerblichen Eigentums zur Kenntnis gebracht.
(7) Wer in einem der Verbandsstaaten Vermehrungsmaterial einer neuen Sorte feilhält oder gewerbsmässig vertreibt, ist verpflichtet, die Sortenbezeichnung dieser neuen Sorte auch nach Ablauf des Schutzes dieser Sorte zu benutzen, sofern nicht gemäss Absatz (10) ältere Rechte dieser Benutzung entgegenstehen.
(8) Von dem Tage an, an welchem dem Züchter oder seinem Rechtsnachfolger in einem Verbandsstaat ein Schutzrecht erteilt worden ist, gilt folgendes:
(9) Für ein und dasselbe Erzeugnis darf der Sortenbezeichnung der neuen Sorte eine Fabrik- oder Handelsmarke hinzugefügt werden.
(10) Ältere Rechte Dritter an Zeichen, die zur Unterscheidung ihrer Erzeugnisse oder ihres Unternehmens dienen, bleiben unberührt. Wird die Benutzung der Sortenbezeichnung einer neuen Sorte einer Person, die gemäss Absatz (7) zu ihrer Benutzung verpflichtet ist, auf Grund eines älteren Rechts untersagt, so verlangt die zuständige Behörde in diesem Fall von dem Züchter oder seinem Rechtsnachfolger, dass er eine andere Sortenbezeichnung für die neue Sorte vorschlägt.
(1) Una nuova varietà dev’essere designata mediante una denominazione.
(2) Questa denominazione deve permettere l’identificazione della nuova varietà; in particolare, essa non può essere composta da sole cifre.
La denominazione non deve poter indurre in errore o dar adito a confusioni riguardo alle caratteristiche, al valore o all’identità della nuova varietà o alla identità del costitutore. Essa deve, in particolare, essere diversa da qualsiasi altra denominazione che designa, in qualsiasi Stato dell’Unione, varietà preesistenti della stessa specie botanica o d’una specie vicina.
(3) Al costitutore o al suo avente causa non è concesso di depositare come denominazione di una nuova varietà una designazione per la quale egli fruisce, in uno Stato dell’Unione, della protezione accordata ai marchi di fabbrica o di commercio, e che copre prodotti identici o analoghi secondo la legislazione sui marchi, nè una designazione che possa dar adito a confusioni con questo marchio, salvo nel caso in cui egli si obblighi a rinunciare al suo diritto al marchio al momento in cui verrà eseguita la registrazione della denominazione della nuova varietà.
Ciononostante, nel caso in cui il costitutore o il suo avente causa procede al deposito della denominazione, questi non può più, a decorrere dal momento in cui quest’ultima è registrata, far valere diritti al marchio di fabbrica o di commercio per i prodotti suindicati.
(4) La denominazione della nuova varietà è depositata dal costitutore o dal suo avente causa presso il servizio previsto nell’articolo 30. Ove risulti che questa denominazione non risponda alle esigenze dei paragrafi precedenti, il servizio nega la registrazione ed esige che il costitutore o il suo avente causa proponga, entro un termine prescritto, un’altra denominazione. La denominazione è registrata simultaneamente alla concessione del titolo di protezione, conformemente alle disposizioni dell’articolo 7.
(5) Una nuova varietà può essere depositata negli Stati dell’Unione soltanto con la medesima denominazione. Il servizio competente per la concessione del titolo di protezione in ciascuno Stato è tenuto a registrare la denominazione così depositata, a meno che esso accerti che tale denominazione non è adatta nel detto Stato. In questo caso, esso può esigere che il costitutore o il suo avente causa proponga una traduzione della denominazione originaria o un’altra denominazione adatta.
(6) Quando la denominazione di una nuova varietà è depositata presso il servizio competente di uno Stato dell’Unione, il servizio la comunica all’Ufficio dell’Unione, previsto nell’articolo 15, il quale ne informa i servizi degli altri Stati dell’Unione. Gli Stati dell’Unione possono trasmettere, per il tramite di suddetto Ufficio, le loro eventuali obiezioni allo Stato che ha fatto la comunicazione.
Il Servizio competente di ciascuno Stato dell’Unione notifica ogni registrazione di denominazione di una nuova varietà e ogni diniego di registrazione all’Ufficio dell’Unione il quale ne informa i servizi competenti degli altri Stati dell’Unione. Le registrazioni sono parimente notificate agli Stati membri dell’Unione di Parigi per la protezione della proprietà industriale a cura dell’Ufficio.
(7) Chiunque, in uno Stato dell’Unione, provvede alla messa in vendita o alla commercializzazione del materiale di riproduzione o di moltiplicazione vegetativa d’una nuova varietà, deve usare la denominazione di questa nuova varietà, anche dopo la scadenza della protezione di tale varietà, purchè, conformemente alle disposizioni del paragrafo (10), a detta utilizzazione non si oppongano diritti anteriori.
(8) Dal giorno in cui un titolo di protezione è stato concesso ad un costitutore o al suo avente causa in uno Stato dell’Unione:
(9) Per lo stesso prodotto è permesso aggiungere alla denominazione della nuova varietà un marchio di fabbrica o di commercio.
(10) Non sono pregiudicati i diritti precedenti di terzi, inerenti a segni distintivi dei loro prodotti o della loro azienda. Se, in virtù di un diritto anteriore, l’impiego della denominazione di una nuova varietà è vietato a una persona che, conformemente alle disposizioni del paragrafo (7), è obbligata ad utilizzarlo, il servizio competente esige, ove occorra, che il costitutore o il suo avente causa proponga un’altra denominazione per la nuova varietà.
Dies ist keine amtliche Veröffentlichung. Massgebend ist allein die Veröffentlichung durch die Bundeskanzlei.
Il presente documento non è una pubblicazione ufficiale. Fa unicamente fede la pubblicazione della Cancelleria federale. Ordinanza sulle pubblicazioni ufficiali, OPubl.